Coming out e salute mentale. Come esprimere se stessi diventa benessere

Coming out e salute mentale. Come esprimere se stessi diventa benessere

Il momento del coming out (sottinteso “of the closet”, ossia “uscire dall’armadio”) è fondamentale nella vita di ogni persona appartenente al mondo LGBTQIA+. Si tratta di un’occasione per poter esprimere il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere. C’è chi non si sente di farlo per molteplici motivi come, ad esempio, la paura di essere cacciati dall’ambiente lavorativo o di subire bullismo; oppure semplicemente non si sente pronto e ha bisogno delle sue tempistiche, senza fretta e/o pressione.

È indubbio che poter esprimere sé stessi e quindi fare coming out porti a un miglioramento della vita delle persone, oltre che della propria salute mentale. Secondo molti studi a riguardo, c’è una correlazione negativa tra chi non riesce a esprimere il proprio sé e la salute psicofisica, in diversi ambiti.

Lo studio dell’Istitute of Medicine and Healthy People 2020, ha evidenziato come le persone LGBTQIA+ siano maggiormente a rischio di sviluppare disturbi dell’umore, sintomatologia ansiosa, abuso di sostanze, tabagismo, diabete di tipo II, disturbi cardiovascolari e infezioni sessualmente trasmissibili (Selix, Cotler & Behnke, 2020).

Manifestano, inoltre, un rischio tre volte maggiore rispetto alle persone eterosessuali di intraprendere comportamenti suicidiari (Smalley, Warren & Barefoot, 2017; Keuroghlianet al., 2015).

La “Minority Stress Theory” (Meyer, 2003; Frost, Lehavot, & Meyer, 2013) indica come le persone del mondo LGBTQIA+ siano più inclini a vivere più fattori di stress cronici legati a vissuti di rifiuto ed esperienze di pregiudizio, discriminazione e vittimizzazione.

I giovani, quindi, sono maggiormente a rischio di presentare problemi di dipendenze e condotte negative perché non hanno le capacità di un adulto per affrontare determinate situazioni, come la mancanza di indipendenza economica.

Purtroppo la società si pone ancora come eterosessista ed eteronormativa, nonostante i passi in avanti che sono stati fatti. Per eterosessismo si intende la convinzione che tutte le persone incontrate siano di fatto eterosessuali; per eteronormatività, invece, si esprime l’idea che l’eterosessualità sia l’unico orientamento sessuale possibile.

Rimane il bisogno di parlarne, di esprimersi per come si è e non nascondersi più, perché la vita è una e non si deve perdere occasione di essere felici anche così. Anche se ci possono essere delle condizioni che ostacolano questa felicità e autorealizzazione, come l’omofobia sociale ed interiorizzata.

In caso di bisogno, è altrettanto fondamentale chiedere aiuto a uno specialista, che può offrire sostegno e un aiuto professionale. Di enorme supporto è anche avere una cerchia di persone che ti comprendono, sostengono e credono in te, oltre che accettarti per come sei: perché, ricorda, nessuno di noi è sbagliato.