La follia, quella sana, non curatela. Alimentatela!
Il 10 ottobre di ogni anno, a partire dal 1992, si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale con varie iniziative in tutto il globo. Quest’anno non risultano iniziative del Ministero per la Salute (impegnato nel G7 Salute).
Attive invece le istituzioni internazionali: WHO e World Federation for Mental Health, che hanno prodotto contenuti sul rapporto tra salute mentale e lavoro e, per il quinto anno consecutivo, IPSOS.
Nel suo articolo IPSOS, per questa giornata così importante, ha pubblicato i dati della quinta edizione del World Mental Health Day Report: uno studio che si concentra sulla salute mentale e su come le persone percepiscono che il sistema sanitario la affronti.
Nel 2024 questo studio ha evidenziato che poco meno della metà delle persone prese in esame (45%) ritiene che la salute mentale sia il più importante tra i problemi sanitari da affrontare, rispetto perfino al 2018 in fatto di punti percentuale. Il cancro è la seconda preoccupazione più grande (38%), con percentuali che, in Italia, salgono fino al 56%: quest’ultima, nel nostro Paese, rimane la più alta tra tutti i Paesi esaminati nello studio.
Proseguendo negli anni, in Italia la paura per malattie di stampo cancerogeno è diminuita ma, allo stesso tempo, è aumentata quella per la salute mentale (35%).
Concentriamoci ora sul focus dell’articolo: le percezioni delle persone prese in esame riguardo la salute mentale. Almeno nel nostro Paese, i risultati sono i seguenti:
- Più della metà degli italiani (77%) ritiene che salute fisica e mentale siano di pari importanza, mentre solo il 46% ha un’opinione diversa, ossia che la salute fisica sia più importante;
- È rilevante il fatto di come lo stress colpisca maggiormente le generazioni più giovani e chi si identifica nel genere femminile, con picchi importanti all’interno della generazione Z (1997-2012);
- Persino il lavoro è inficiato da disturbi della salute mentale: sia la generazione Z (54%) che i Millennials (47%) hanno affermato di essersi sentiti talmente stressati da non riuscire a lavorare durante l’ultimo anno.
La Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Health Mental Day) è una ricorrenza che si pone l’obiettivo di sensibilizzare le persone e promuovere, attraverso molteplici iniziative, campagne e attività, la consapevolezza e la difesa della propria salute mentale.
Il 60% degli intervistati (sia in Italia, sia a livello internazionale) pensa al proprio benessere mentale, mentre il 72% a livello internazionale (quota che in Italia aumenta all’80%) si concentra sul proprio benessere fisico.
C’è anche da considerare come soltanto il 10% della popolazione pensi che alla salute mentale sia data più importanza rispetto a quella fisica.
A livello internazionale, invece, soltanto in Malesia (63%), Singapore (53%) e Indonesia (52%) oltre la metà degli intervistati sostiene che salute mentale e fisica siano trattate in modo equivalente dal sistema sanitario.
In conclusione, questi sono i dati che sono stati emersi maggiormente dallo studio, per quanto riguarda l’Italia. Il 60% degli intervistati si è sentito stressato al punto da avere la sensazione di non riuscire ad affrontare le cose, mentre il 56% ha affermato che lo stress ha avuto un impatto sul modo di vivere la propria quotidianità. Inoltre, il 48% si è sentito depresso al punto da provare tristezza o disperazione quasi ogni giorno per un paio di settimane o più, e il 31% si è sentito così stressato da non poter andare al lavoro per un certo periodo di tempo.
In generale, si nota come chi si identifichi nel genere femminile e le giovani generazioni abbiano accusato maggiori livelli di stress durante l’ultimo anno.
Le donne della Generazione Z sono più propense a dichiarare di aver attraverso momenti difficili, con il 40% a livello internazionale che afferma di essersi sentita depressa al punto da provare tristezza o disperazione quasi ogni giorno per un paio di settimane o più, diverse volte.
La fascia d’età comprendente gli anziani, invece, pare avere meno possibilità di sentirsi provata dallo stress.
Per approfondimenti: l’abstract e il report integrale delle ultime edizioni del rapporto IPSOS.