Salute mentale al lavoro: da tabù a fattore alfa per l’incremento della produttività

Salute mentale al lavoro: da tabù a fattore alfa per l’incremento della produttività

Le aziende in Europa ed in Italia si sono rese conto con il passare del tempo che, oltre tutti gli indicatori che misurano la funzionalità di un’impresa, ce n’è uno da non sottovalutare: stiamo parlando del fattore che a lungo è stato stigmatizzato sotto forma di stress, esaurimento nervoso fino all’irritabilità, come se queste patologie siano una “colpa” dell’individuo e non il sintomo di un posto di lavoro insalubre.

Il fattore in questione è quello della salute mentale. Le aziende si sono accorte che impegnandosi alacremente nel migliorare il benessere psichico dei propri dipendenti migliora anche la produttività degli stessi (oltre ad essere un modo per trovare un sistema più conciliante nell’ambiente lavorativo). Nello specifico dei fatti (secondo un articolo de “Il Sole 24 Ore”) “i problemi di salute mentale occupano il secondo posto tra le malattie non trasmissibili disabilitanti più comuni (dopo i disturbi muscoloscheletrici) e rappresentano il 15% del carico di disabilità nel continente.

È anche interessante notare che un recente studio condotto da BVA Doxa sul benessere psicologico dei lavoratori ha rivelato che quasi l’85% delle persone intervistate considera il proprio benessere psicologico generale correlato al proprio benessere sul lavoro e viceversa, sottolineando così l’impatto diretto di questi disturbi sulla performance aziendale.”

Ma qual è lo strumento principale che usano le aziende per migliorare il benessere psichico dei propri dipendenti? Esso è un accorgimento importante quanto essenziale: conciliare l’attività lavorativa con la vita privata. Infatti proprio il trascurare questo aspetto porta molte volte a delle crisi; invece una sua presa in considerazione produce stimoli e risultati. Tutto passa attraverso una nuova presa di coscienza atta a rivalutare il proprio lavoro, se stessi ed il tempo libero. Questa fase raggiunge la vita privata rendendo il tutto più armonico funzionale e confortevole. Le aziende per creare questo sincretismo ergonomico hanno inserito nel proprio staff dei professionisti e dei coach altamente qualificati in grado di incrementare l’assistenza al lavoratore.

 

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