Dopo aver fatto il giro del mondo si è svolta a Roma la mostra: “Oltre il Manicomio. Psichiatria e Diritti Umani: passato, presente e possibile futuro” nel quartiere Trastevere presso il prestigioso Palazzo Velli Expo in Piazza di Sant’Egidio 10, presentata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, dal 22 Maggio al 2 Giugno 2024.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Internazionale (CCDU) è un’Organizzazione di Volontariato che vigila e difende i diritti umani nel campo della salute mentale. I compiti del CCDU sono di controllo, scoperta e denuncia pubblica delle violazioni psichiatriche dei diritti umani nel campo della salute mentale.
Quest’Organizzazione di Volontariato – solo dal 2023 ha questa denominazione – è stata fondata in Italia nel 1979, diventando successivamente ONLUS nel 2004. Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) è un’organizzazione indipendente ed è collegato ideologicamente al CCHR (Citizen Commission on Human Rights), che ha sede a Los Angeles. Quest’ultima commissione è stata fondata nel 1969 dalla Chiesa di Scientology e dal professor di psichiatria Thomas Szasz a New York.
Una mostra urgente, che scuote gli animi; un percorso che si snoda su due piani, partendo dalle origini della psichiatria fino ad arrivare alla chiusura dei manicomi.
La mostra viene corredata di una rassegna fotografica che rivela, attraverso una selezione di foto storiche d’archivio, com’era la situazione dei manicomi italiani ancora negli anni ’90.
Alle foto si alternano documentari audiovisivi che narrano la storia della psichiatria, dell’eugenetica, lo strazio dei campi di concentramento e le diverse teorie psichiatriche che nel tempo hanno vessato, torturato, e attraverso trattamenti coatti, minacce, contenzione, sbarre e sedazione profonda, privato gli esseri umani dei più fondamentali diritti.
Particolarmente forti sono le immagini che ritraggono bambini vittime di tutto questo, quanta disumanità fatta passare sotto l’egida della “scienza”.
All’università di Psicologia si studiano gli psichiatri più famosi, i professionisti che hanno dettato le basi di quello che conosciamo oggi, i padri della ricerca e del comportamentismo. Viene però studiata la parte bella: a cosa rispondono meglio gli animali, ad esempio. Si apprendono i rinforzi positivi e quelli negativi, cosa porta un topo ad imparare la via di uscita da un labirinto, quale leva spingere per ottenere il cibo. Soprattutto, che associando il suono di una campanella all’arrivo del cibo, l’animale inizierà dopo poco tempo a salivare direttamente sentendo il solo suono della campanella.
Quello che però non viene studiato sono gli esperimenti fisici e medici che venivano fatti sugli animali, ma non solo. Anche sui bambini, bucandogli le guance per conteggiare il loro livello di saliva, provocando danni fisici e psicologici permanenti.
Farmaci, sofferenza e indifferenza, rappresentano quell’alchimia malefica che ha tenuto sotto scacco i pazienti di quella che doveva essere la nuova scienza salvifica chiamata a soccorrere le anime perse. Essa chiamata a redimere le vite dei bisognosi si è rivelata essere lo scompartimento dove veniva uccisa l’ultima cosa che restava ai moribondi: l’anima. Come arrivare a tanto? La voglia di controllare le emozioni, di intraprendere la strada del dominio sulla pelle degli emarginati, vittime di un’ipossia cognitiva: catena questa che schiacciava il povero individuo che nel suo essere inerme si vedeva beffato dalla vita, che trovava il suo riflesso in quella morte dei sensi inflitta sotto i numi tutelari della “ragione” psichiatrica, atta a sconfiggere quella chimera chiamata follia culminante al suo ultimo approdo evolutivo, “la psicofollia”. Un mondo distorto, questo, dove Bellerofonte sembra non arrivare mai.
In ultimo, i dati. Tanti. Ad esempio quelli sulla produttività della psichiatria che a fronte di 306 miliardi di dollari rastrellati in America dal 1969 al 2005 ha visto zero guarigioni.
Altro dato implacabile riguarda l’elettroshock. La terapia elettroconvulsiva (ECT) o elettroshock rappresenta un’enorme fonte di incassi economici. Ogni anno a livello internazionale è praticata su 2 milioni di persone; circa 10000 di queste muoiono dopo il trattamento. Possiamo calcolare che con il costo di 12 dollari di energia elettrica per ogni elettroshock si realizza un utile al netto pari a 5 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti.
L’incremento del 300% dei disturbi mentali in 5 decenni ha generato miliardi di dollari di stanziamenti governativi, senza alcun beneficio per la società. Da quando il DSM-IV venne pubblicato, nel 1994 l’aumento delle vendite di psicofarmaci (antipsicotici ed antidepressivi) è stato del 256%.
Questa mostra permette di immergersi dentro la storia di una psichiatria vecchia (ma non troppo) e non ancora alla luce del giorno, nascosta, messa da parte per potersene dimenticare. Ma dimenticare serve solo a ripetere gli stessi errori del passato. E gli errori che vengono qui rivelati sono troppo importanti per non sentirli alla bocca dello stomaco: trattamenti medici paragonabili a torture; istigazione contro i più deboli, i diversi; utilizzo dei farmaci come strumento di controllo; distruzione della personalità.
Memorabile la storia di un ragazzo, cresciuto all’interno di un manicomio – un segreto da nascondere per evitare lo scandalo di una gravidanza – portato alla pazzia per il contesto dove è cresciuto e non per un vero e proprio disturbo psichico.
Storie che devono essere raccontate, non dimenticate.