Rapporto Antigone. Salute mentale e detenzione

Rapporto Antigone. Salute mentale e detenzione

Gli Osservatori di Antigone ricostruiscono nel corso del biennio 2021-2022 un monitoraggio riguardante i pazienti psichiatrici autori di reato, sia dentro al carcere che fuori dal carcere, sia negli Istituti penitenziari sia nelle Rems, le Residenze per le Misure di Sicurezza.

Terreno che richiama con sé l’antico conflitto tra “bisogno di cura” e “bisogno di sicurezza“, l’abbraccio mortale come riporta Antigone tra Giustizia e Salute.

Con la Legge 81/2014 l’Italia si conferma ulteriormente portavoce della de-istituzionalizzazione della salute mentale con la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG).

A partire dall’opera di Franco Basaglia il sistema-Italia ha preferito strumenti e interventi sul paziente-cittadino a prescindere dall’internamento in luoghi chiusi. Era il 2017 quando chiudeva l’ultimo OPG  di Barcellona Pozzo di Gotto.

Gli osservatori di Antigone hanno rilevato all’interno delle carceri una crescente tensione sul focus salute mentale.

Un primo dato importante riguarda come viene “trattata” la salute mentale nelle carceri italiane: la percentuale media di persone detenute “in terapia psichiatrica” è infatti del 40,4%. In altre parole, mediamente 4 detenuti su 10, fanno regolare uso di psicofarmaci.

Naturalmente servirebbe un’analisi epidemiologica più precisa ma questi dati scattano una fotografia sulla tendenza alla psichiatrizzazione degli spazi detentivi.

L’altro dato rimanda alle Atsm le Articolazioni sulla Tutela della Salute mentale in carcere, sul loro funzionamento e la loro capacità di essere luoghi di cura.

L’altro dato riguarda le Rems. A differenza del carcere penitenziario, le Rems non possono essere sovraffollate. C’è un tetto massimo di capienza. Inoltre vige un principio regolativo delle Rems secondo cui non può esserci cura senza il consenso, la partecipazione, la responsabilità e la prospettiva della libertà.

In più il problema delle liste d’attesa e quello del dopo Rems (cosa fare dopo) rappresenta un tema ancora aperto e doloroso.

Consulta il Rapporto Antigone qui.