Le statistiche allarmano: molti giovani insoddisfatti della vita

Le statistiche allarmano: molti giovani insoddisfatti della vita

La presentazione del Benessere equo e sostenibile (BES) fa tremare i polsi.

Il cocktail fatale è la commistione del periodo covid con il conseguente calo delle attività culturali, un meccanismo a vite che procura tra gli adolescenti una forte insoddisfazione per la vita che ha anche altre concause.

Lo denuncia il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo.

Ci sono molti indicatori che la fanno da padrone in questa crisi come la speranza di vita tra nord e sud a favore del primo oppure la spesa dei comuni per la cultura nettamente a favore del centro nord.

Anche sul fronte lavoro ci sono delle criticità come ad esempio l’occupazione culturale e creativa che ha subito purtroppo un’importante contrazione. Più in generale sul fronte lavorativo c’ è stata una forte riduzione del tasso degli occupati nella unione europea dei 27 paesi.

La pandemia oltre a ridurre il volume degli occupati ha anche cambiato le forme di lavoro come con la nascita dello smart working dove si opera da remoto in casa. Un altro colpo pesante lo assesta la povertà ad un tasso del 14,2% nel 2021 che tradotto in cifre equivale a 1 milione e 384mila persone.

Ma soprattutto per quanto riguarda la percentuale di insoddisfatti per la propria vita la percentuale di giovani raddoppia dal 3,2% al 6,2%. Ad influire su questi dati vi sono fattori come il bullismo e il vandalismo oppure il consumo di alcol. È anche da segnalare che cala il gradimento della relazione con gli amici.