Il notiziario video Europa Settegiorni, a cura della rivista “Internazionale”, documenta come vi sia particolare necessità di concentrarsi sulla salute mentale degli under 30 europei, spesso esposti a fattori di stress, ansia e depressione. C’è comunque un però: i giovani in questa fascia di età sono maggiormente disposti a parlare dei propri problemi, rispetto alle generazioni precedenti.
Il video, riportato dalla pagina del settimanale espone il problema secondo cui 1 persona su 4 ha avuto difficoltà ad accedere a cure mediche per la salute mentale, dovendo rivolgersi addirittura a un privato o dovendovi rinunciare per motivazioni economiche.
Anche la pandemia da Covid-19 ha colpito in maniera abbastanza dura, come si è potuto osservare nel report pubblicato da Health at a Glance: Europe 2022: i giovani europei si sono sentiti isolati e demoralizzati, sopraffatti da momenti negativi che hanno toccato la loro salute mentale.
Appena c’è stata la possibilità di uscire di nuovo e riunirsi tra pari, i Millennials e la Generazione Z si sono trovati spaesati, come se si fossero trovati “fuori dal mondo” giusto per qualche mese, periodo rivelatosi fondamentale. Il ritrovare le proprie abitudini e la propria socialità può essere stato difficile ma, con gli strumenti giusti, non impossibile. A tal proposito ne parla la ricerca tedesca COPSY sul rapporto tra pandemia e giovani, specialmente nel momento in cui si sono “riaperte le porte” dopo un periodo di reclusione forzata.
Il sondaggio dell’ Eurobarometro, a cura della Commissione Europea redatto ad Ottobre 2023, mostra come l’89% degli intervistati consideri la promozione della salute mentale e fisica importante sullo stesso piano; oltre a ciò, c’è anche da sottolineare come il 54% delle persone aventi difficoltà mentali non abbia ricevuto un aiuto professionale adatto da uno specialista del campo.
In conclusione, si può pensare che ci sia urgente necessità di concentrarsi sulla salute mentale dei giovani e giovanissimi sotto i trent’anni: non solo perché, come spesso si dice, “sono il futuro” ma anche per una questione di salvaguardia delle generazioni future, che saranno sempre più inclini (senza aiuti adatti a livello professionale in ambito psicologico e non) a soffrire di problematiche inerenti a questo ambito.
Ed è proprio quello che si vuole evitare.
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