La luna malinconica di Jeff Buckley e Nick Drake. Sonorità soul e folk e storie di vita

La luna malinconica di Jeff Buckley e Nick Drake. Sonorità soul e folk e storie di vita

Un movimento febbrile percorre la parabola artistica di due geni talentuosi come Jeff Buckley e Nick Drake.

Sempre alla ricerca incalzante di qualcosa di nuovo e di profondamente personalistico, le loro vite trasbordano di sentimenti contrastanti come la gioia di vivere e la tendenza al male di vivere. Quest’ ultima è una formula espressiva che richiama la struttura del pensiero di Montale e affonda nelle radici di uno sturm und drang tipicamente goethiano. Il male di vivere, così romanticamente inteso, potrebbe essere paragonabile alla perifrasi psicanalitica moderna della depressione.

Permeate da un senso polimorfo di descrizione prevalente della grazia e della malinconia, le opere di questi due autori si avvicinano sinergicamente, anche se a distanza di un paio di decenni, combinandosi in maniera fortunata e produttiva, sia da un punto di vista stilistico che culturale.

Entrambi affetti da gelose malinconie narcisistiche, questi autori saranno destinati a lasciare un segno indelebile nella storia della musica. Jeff Buckley produrrà un solo grande capolavoro Grace, e Nick Drake quattro fantastici album, tra cui l’ultimo Pink Moon.

Jeff e Nick saranno talmente affezionati ai loro natali che paradossalmente vi perderanno la vita, il primo nella gola del Wolf River, affluente del Mississippi, il secondo nella casa dei suoi genitori a Tanworth, in Inghilterra. Morti giovanissimi, su di loro è stata costruita una leggenda, si dice che forse erano votati al suicidio fin da piccoli, cioè profondamente attaccati alla tragedia.

Si tratta di due bellissime figure che comunicano sia sul piano empirico, onirico che trascendentale, anche a distanza di tempo. Condividono molto, partendo da un sotterraneo e contraddittorio attaccamento alla vita e all’esegesi della fine, fino a un amore per i classici come i Concerti Brandeburghesi di Bach e la passione per la musica lirica. Un’ anima soul ed un’anima folk. I due sono portavoce di un gusto che si eleva in alto, sia dal punto di vista puramente letterario che musicale.

Jeff, dunque, muore annegato nel fiume, quasi inconsciamente richiamato a sé dalle tenebre possenti di quelle acque selvagge. È la riproduzione esemplare della natura che divora l’uomo. Nick invece morirà a ventisei anni a causa di un mix letale di antidepressivi, riverso sul letto, nella sua stanzetta. Sul comodino, accanto al letto, verrà trovato il Mito di Sisifo di Camus, una lettura difficile e intrisa di pessimismo, quasi la metafora di un delitto psichico.

Gli autori sono entrambi alla ricerca di un rapporto autentico e poetico con la natura, affrontano temi come il tempo e lo spazio con un imprinting surrealista, col fine di realizzare un tentativo interiore di sublimazione artistica. Inoltre, un profondo sentimento religioso anima il percorso di questi due cantautori

Il mondo di Jeff è pieno di purezza e idealità, ma anche di sensualità platonica. Il mondo di Nick è intriso di metafisica e di un approccio trascendentale a temi quotidiani dell’esistenzialismo.

Un tema ricorrente che domina in Nick e Jeff è quello dell’ode alla luna:

C’è la luna che chiede di restare, beh sta arrivando la mia ora, non ho paura di morire. Aspetta nel fuoco”. Abbiamo camminato finché la luna piena diventò piena come un piatto” (Pink Moon).

Non mi sono mai sentito magicamente folle così non ho mai visto lune, capito il senso del mare” (Northern Sky).

A proposito del senso religioso, in Jeff:

Forse c’è un dio lassù, ma tutto quello che ho imparato dall’amore è stato come colpire qualcuno prima che estragga le armi” (Grace).

E ancora, espressione linguistica di una vera e propria sincrasi tra sensualità mondana e anelito al sacro:

Le campane rintoccano nel campanile della Chiesa. Un’ idea che brucia in questo mio cuore Il vino di lillà è dolce ed inebriante, come il mio amore”. (Grace).

A proposito dell’annegamento nel Mississippi, e della previsione di un veggente: “E non potevo svegliarmi dall’incubo che mi ha risucchiato e mi ha trascinato qui”. (Grace).

Nick Drake muore invece a causa di un dosaggio di Tryptizol nel 72’ dopo un periodo di ricovero in ospedale psichiatrico per un esaurimento nervoso.

Si tratta di due personalità molto fragili che possono esprimersi solo attraverso il canale della musica. La fragilità come la leggerezza, possono costituire un bene, ma anche una componente di pericolo se non la si sa gestire e rendere fluida. Anche la fortuna, come la sfortuna, è un elemento che va tenuto in grande considerazione.

Il rapporto con l’esigenza di espressione artistica è un po’ come il rapporto d’amore, si può amare senza avere la certezza di essere riamati. L’arte e le vita vissuta si compenetrano nel cammino e nelle scelte di questi due artisti, ma possono anche generare rischio.

La follia e la luna.

Ciò che conta è sviluppare la capacità di immergersi nella natura e nella vita anche se impervia, affinché anche la più tragica delle morti diventi comprensibile e accettata per quello che è, per come viene.

Avrei potuto essere qualcos’altro, una di queste cose prima” (One of These Things).

L’ho capito subito e l’ho subito sentito la luna rosa sta arrivando e che nessuno punti troppo in alto la luna rosa non vi lascerà scampo” (Pink Moon).

L’avevo vista fare il bagno sul tetto, la sua bellezza e la luce della luna tutto intorno. Ero abituato a vivere da solo prima di conoscerti ed ho visto la tua bandiera sull’arco di marmo e l’amore non è una marcia di vittoria..” (Grace).