Il 10 settembre di ogni anno ricorre la giornata mondiale della prevenzione del suicidio. Questo fenomeno si manifesta con pensieri negativi e ricorrenti riguardanti il togliersi la vita.
In filosofia e in letteratura viene citato svariate volte, ad esempio per Seneca il suicidio è ammesso solo dopo che si sia compiuto il proprio dovere in vita, o quando questa non merita di essere vissuta, come atto finale di libertà, ricercato anche da lui stesso. Leopardi, contrariamente al filosofo, considera il suicidio come la cosa più mostruosa che esista in natura, nell’ambito della sua visione pessimistica e letteraria.
Ma perché si arriva all’idea di uccidersi? Facciamo una riflessione. Tra i fattori comuni inerenti a ciò, si parla di:
- Problemi di salute fisica o mentale;
- Difficoltà finanziarie;
- Trauma legato ad abusi o bullismo;
- Cambiamenti drastici nelle relazioni;
- Stress esperito in maniera eccessiva.
Nonostante l’elenco sia diversificato, questi non sono gli unici motivi che portano a un gesto così estremo. Ogni individuo è a sé, quindi ognuno ha la propria modalità di vivere il dolore e non sempre c’è il coraggio, o la possibilità, di chiedere aiuto. Tuttavia, esistono dei segnali ricorrenti che devono farci alzare la soglia di attenzione più del previsto:
- Pensieri di morte;
- Umore depresso;
- Cambiamenti di comportamento o di umore repentini;
- Alterazioni delle abitudini;
- Aspetto esteriore trascurato;
- Isolamento;
- Aumento del consumo di alcool e droghe;
- Storie di traumi e abusi o suicidi di familiari;
- Precedenti tentativi di suicidio;
- Tendenze impulsive e/o aggressive;
- Perdita di lavoro o di ingenti quantità di denaro;
- Mancanza di relazioni sociali;
- Facile accesso ad armi;
- Mancato accesso alle cure.
Si specifica che questi segnali sono allarmanti in quanto tali, ma non sempre indicatori di idealizzazione suicidaria.
Non bisogna ignorare questi segnali, ma parlarne subito con uno psicologo e/o persone di fiducia. È importante concentrarsi sulla cura di se stessi per stare meglio, identificare i fattori scatenanti del disagio che si prova, considerare che i sentimenti sono temporanei e che c’è evidente necessità di rilassarsi e di abbassare i livelli di stress.
I dati espongono il fatto che, in Europa, il tasso dei suicidi sta diminuendo. Tra i paesi dell’UE, la Lituania ha registrato il tasso di suicidio più alto nel 2020 con 21,3 morti ogni 100.000 abitanti, seguita da Ungheria (17,1), Slovenia (17,0) ed Estonia (16,3). All’estremità opposta della scala, Cipro ha registrato i tassi di mortalità standardizzati più bassi per suicidio (3,5 decessi per 100.000 abitanti), seguita da Malta e Grecia (entrambi 4,0), Italia (5,6) e Slovacchia (6,9).
In Italia c’è una differenza netta tra le regioni del Nord e quelle del Sud. A livello regionale il dato più alto lo si registra nella Provincia di Trento (9,75), seguita dalla Sardegna (8,25) e dalla Provincia di Bolzano (7,7). Il dato sui suicidi nel Nord-Ovest (6,23) è pressoché doppio rispetto al Sud (3,64). I numeri più bassi li troviamo in Campania (2,91), Calabria (3,57) e Puglia (3,81).
Quali sono le associazioni che potrebbero aiutare chi ha idee suicidarie? Eccone alcune.
- StayAleeve è una non-profit di giovani che lottano contro il suicidio giovanile;
- Telefono Amico Italia è un’associazione di volontariato che, attraverso un recapito telefonico (02 2327 2327), attivo tutti i giorni dalle 10 alle 24, fornisce un aiuto in caso di idee suicidarie in atto;
- Soproxi ONLUS è un’associazione nata non solo per la prevenzione del suicidio, ma anche per il benessere di familiari e amici di persone che si sono suicidate;
- Samaritans è un’associazione di volontari che si occupa di supporto alle persone che hanno idee suicidarie. Il loro lavoro va avanti da oltre settant’anni e, con il loro programma STEP (Samaritans Training and Engagement Programmes), si possono inserire e formare nuovi volontari anche in altre associazioni. Il loro recapito telefonico internazionale è 116 123 ed è gratuito da chiamare, 24 ore al giorno e sette giorni su sette.
Inoltre, l’Azienda Ospedaliera del “Sant’Andrea” di Roma ha istituito l’SPS (Servizio per la Prevenzione del Suicidio) che ha come obiettivo quello di offrire un sostegno a chi necessita di aiuto o a chi ha perso un caro a causa di questo fenomeno.
Al “Bambino Gesù” è stato predisposto, all’interno della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, un percorso clinico di alta assistenza per l’autolesionismo e la prevenzione del suicidio in età evolutiva. L’ospedale ha una linea telefonica sempre attiva per le consulenze urgenti, con recapito al 06.6859.2265.
In conclusione, il suicidio è un fenomeno che può essere arginato con gli strumenti e gli specialisti giusti, attraverso le tempistiche adatte. Bisogna ricordarlo sempre: non è mai troppo tardi per chiedere aiuto, anche se ci si sente deboli o troppo sofferenti in un determinato momento.
Fonti:
Dossier suicidi. Le fonti dati
- Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Organizzazione mondiale per la Sanità, il tasso di mortalità suicidaria nel mondo è pari al 9.2 per 100mila abitanti. Valore questo che cresce sensibilmente nella regione europea (12.8).
- Il fenomeno si è comunque contratto tra il 2000 ed il 2019. Nel 2000 infatti era pari a 13 a livello globale, mentre a livello Europeo superava abbondantemente il 20. (fonte: World Health Statistics 2023);
- Nel 2020 in Italia si sono osservati 3.712 suicidi (6,2 ogni 100 mila abitanti). L’evento riguarda prevalentemente gli uomini, 2.923 casi rispetto a 789 tra le donne, con rapporti per 100 mila abitanti pari rispettivamente a 10,1 e 2,6. Il tasso complessivo è quindi inferiore a quello registrato nell’intera regione europea (fonte: Istat Annuario statistico italiano 2023. Sanità e Salute);
- I tassi suicidari aumentano al crescere dell’età; tuttavia tra i giovani rappresenta una delle prime cause di morte. (fonte: Il fenomeno suicidario in Italia. Aspetti epidemiologici e fattori di rischio);
- La Fondazione BRF – Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze, dal gennaio 2021, ha deciso di aprire un Osservatorio Suicidi permanente capace di monitorare, in base ad un’attenta analisi delle notizie di cronaca (locali e nazionali), gli atti suicidari tentati e quelli tragicamente conclusi. Anche se i fenomeni sono inferiori per numero ai dati censiti dall’ISTAT, si tratta dell’unica fonte sistematica sui tentativi di suicidio. Si tratta di informazioni che al momento consentono solo di dire che, all’incirca, ogni 2 tentativi di suicidio uno ha esito letale. (fonte: OSSERVATORIO SUICIDI);
- Mentre ci siamo occupati in più articoli dei dati sui suicidi in carcere (detenuti e polizia penitenziaria) si è rilevato nel corso degli ultimi anni come tale fenomeno si stia diffondendo anche tra il personale delle forze dell’ordine e dell’esercito. Nel 2023 il totale è stato di 39 suicidi, mentre a metà 2024 se ne registrano già 26. (fonte: SIAMO Esercito).