Trasformare la salute mentale per tutti. Il Report WHO

Trasformare la salute mentale per tutti.  Il Report WHO

A circa vent’anni dall’ultimo Report dell’OMS dal titolo: “La salute mentale, nuove consapevolezze, nuove possibilità, le raccomandazioni” (2001) è stato di recente pubblicato un nuovo Report dal titolo: “Trasformare la salute mentale per tutti”.

I capitoli all’interno del quale si declina il Report, trattano temi che partono dai dati epidemiologici, principi e linee guida, aree critiche attuali per poi lasciare ampio spazio ad un’idea di cambiamento possibile.

Vengono quindi sottolineati i vantaggi della prevenzione e promozione della salute mentale, intesa come non solo come benessere individuale, ma soprattutto collettivo, che necessità dunque di approccio integrato e con una forte connessione e rete tra i servizi del territorio.

La salute infatti secondo la Costituzione dell’OMS, è “Il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute”, definita come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità.

Si prova dunque ad indicare delle strade affinché questo cambiamento necessario diventi sempre più concreto e abbia un impatto positivo sulla qualità di vita delle persone, le cui risorse psicologiche anche a seguito della pandemia, sono state messe duramente alla prova.

Al livello pubblico vengono identificati 4 obiettivi dei servizi:

  • Fornire assistenza
  • Promozione del benessere e prevenzione del disagio psichico
  • Lavoro di rete con i servizi del territorio sia pubblici che privati
  • Supporto alle iniziative correlate- ovvero tutti quei progetti che mirino ad aumentare i fattori protettivi e a diminuire il rischio psicologico (Determinanti sociali)

Il rapporto formula diverse raccomandazioni per l’azione, raggruppate in tre “percorsi di trasformazione” che si concentrano sul cambiamento degli atteggiamenti nei confronti della salute mentale, sulla gestione dei rischi e sul rafforzamento dei sistemi di assistenza.

Queste azioni sono:

  1. Approfondire il valore e l’impegno che diamo alla salute mentale.
  2. Rimodellare gli ambienti che influenzano la salute mentale, comprese le case, le comunità, le scuole, i luoghi di lavoro, i servizi sanitari e gli ambienti naturali.
  3. Rafforzare l’assistenza alla salute mentale cambiando dove, come e da chi viene erogata e ricevuta l’assistenza alla salute mentale.

I dati epidemiologici mostrano che a seguito della pandemia, la situazione globale in materia di salute mentale è peggiorata.

Nello specifico gli ultimi dati forniti dall’OMS (2021) mostrano che 1 persona su 8 soffre di un disturbo psichico, il 71% delle psicosi non è adeguatamente trattato e solo il 2% della media del Budget destinato alla sanità, va a finanziare strutture e progetti che si occupano di malattia mentale.

Tra le aree del mondo a più alta incidenza di disturbi psichici, l’Europa si colloca al terzo posto con il 14,2% e il dispendio di risorse per far fronte alla malattia mentale e alle sue conseguenze in termini di disabilità sono ingenti.

Investire risorse nella prevenzione primaria è sicuramente fondamentale in contesti come le scuole, per promuovere una vera e propria cultura psicologica. Un altro ambito dove è fondamentale la promozione della salute mentale è il luogo di lavoro, che potenzialmente può incrementare il benessere e la soddisfazione o favorire condizioni di rischio.

L’OMS invita tutte le parti interessate a lavorare insieme per dare maggior valore e impegno alla salute mentale, rimodellare gli ambienti che influenzano la salute mentale e rafforzare i sistemi che si occupano della salute mentale delle persone.

Tutti i 194 Stati membri dell’Oms hanno sottoscritto il Piano d’azione globale per la salute mentale 2013-2030, che li impegna a raggiungere obiettivi globali per la trasformazione della salute mentale.

I progressi compiuti nell’ultimo decennio dimostrano che il cambiamento è possibile.

Molto è stato fatto nei piani nazionali di intervento riguardo la salute mentale, ma molto ancora c’è da fare, per far sì che i buoni propositi possano concretizzarsi nella pratica quotidiana degli operatori e di tutti i soggetti coinvolti.

Per decenni la salute mentale è stata una delle aree più trascurate della sanità pubblica, ricevendo una minima parte dell’attenzione e delle risorse di cui ha bisogno e che merita.

*Si ringrazia per il contributo alla traduzione, la dott.ssa Jennifer Williams