Donne, condizioni di lavoro e salute mentale

Donne, condizioni di lavoro e salute mentale

Lo studio  The impact of working conditions on mental health, pubblicato su Labour Economics, condotto da ricercatori italiani e inglesi, mostra quale sia il nesso di causalità esistente tra qualità del lavoro e salute mentale dei lavoratori.

Dallo studio emerge come la salute mentale delle lavoratrici più giovani (sotto i 35 anni)  risulti migliorata nelle condizioni in cui avevano maggiore  libertà di azione in termini di responsabilità personale e programmi formativi.

Di contro, per le lavoratrici over 50, si registra una migliore condizione di salute mentale nel momento in cui hanno pieno sviluppo del proprio potenziale creativo oltre che nell’ottenere orari di lavoro più flessibili.

Quindi le caratteristiche che sembrano avere un effetto sulla salute mentale dei lavoratori sono: la flessibilità degli orari di lavoro e il grado di autonomia rispetto all’applicazione delle proprie competenze.

Ed  in particolar modo queste caratteristiche hanno effetti diversi in base al sesso: infatti la salute mentale delle donne appare più sensibile, rispetto a quella degli uomini.

I miglioramenti nella qualità del lavoro portano a grandi riduzioni della depressione e dell’ansia per le donne.

Di qui naturalmente si rende necessaria l’ottimizzazione  da parte delle politiche pubbliche e private della salute sul lavoro, portando, visti i costi elevati legati alla salute mentale,  ad  una maggiore efficacia dei servizi sanitari.

Un miglioramento nel grado di responsabilità personale delle lavoratrici, ad esempio, porta a una riduzione nel rischio di depressione clinica del 26% in media tra tutte le età, e un miglioramento negli indici di ansia del 20% per lavoratrici giovani o ultracinquantenni.

Ulteriori dati interessanti riguardano , una riduzione delle disfunzioni sociali fino al 12% e un miglioramento dell’autostima del 28% tra le lavoratrici giovani  e del 45% tra le lavoratrici più anziane.