Disoccupazione e salute mentale. Una rassegna di ricerche e letteratura scientifica

Disoccupazione e salute mentale. Una rassegna di ricerche e letteratura scientifica

La disoccupazione è una condizione sempre più dilagante che non colpisce solo lo stato socio-economico della persona ma anche la sua salute mentale, andando ad intaccare il suo benessere personale. Aumenta le possibilità di comparsa di patologie, come malattie cardiache e ictus, e di rischio suicidario. Non avere le disponibilità economiche per potersi curare può produrre a cascata delle conseguenze negative sulla salute mentale, come l’insorgenza di sintomi depressivi, disturbi psicosomatici e utilizzo di alcool e sostanze stupefacenti.

A tal proposito sono state fatte numerose ricerche per valutare il grado di correlazione tra assenza di lavoro e insorgenza di disagi mentali, alcune delle quali hanno inoltre sottolineato come nel caso di una lunga disoccupazione sia fondamentale offrire supporto per preservare il benessere della persona. Se ne riportano gli argomenti principali di seguito.

 

Stuckler, D., Basu, S., Suhrcke, M., & McKee, M. (2009). The health implications of financial crisis: a review of the evidence. The Ulster medical journal78(3), 142.

  • Che cosa comporterà l’attuale crisi economica per la salute della popolazione dell’Irlanda del Nord? Viene evidenziato che la salute è molto più a rischio nei periodi di veloce cambiamento economico, che sia positivo o negativo. Per questo motivo gli autori hanno voluto studiare gli eventi di tre grandi crisi economiche del XX secolo: la Grande Depressione (1929), la Depressione post-comunista (inizio anni ’90) e la crisi finanziaria dell’Asia orientale (fine anni ’90). Tuttavia, l’impatto sulla mortalità è accentuato laddove le persone hanno possibilità di accedere ai mezzi per farsi del male ed è attenuato dalla presenza di una grande coesione sociale e di sistemi di assistenza. Sulla linea che ogni crisi offre anche un’opportunità, gli autori suggeriscono che questo potrebbe essere il momento giusto per riflettere se si sta investendo a sufficienza nella salute a lungo termine della popolazione.

 

Iglesias-García, C., Sáiz, P. A., Burón, P., Sánchez-Lasheras, F., Jiménez-Treviño, L., Fernández-Artamendi, S., … & Bobes, J. (2017). Suicide, unemployment, and economic recession in Spain. Revista de Psiquiatría y Salud Mental (English Edition)10(2), 70-77.

 

  • Gli autori hanno cercato di determinare l’associazione tra disoccupazione e suicidio, verificando se questa può essere influenzata dai cambiamenti economici, come le crisi finanziarie. Per fare questo si è condotta un’analisi del trend temporale per studiare il tasso di suicidi tra il 1999 e il 2013, un periodo pre-crisi (1999-2007) e uno di crisi (2007-2013), in Spagna. I risultati hanno portato a un’associazione positiva significativa tra disoccupazione e suicidio nel periodo pre-crisi negli uomini, concludendo che la correlazione tra disoccupazione e suicidio è significativa nei periodi di stabilità economica, ma si è indebolita durante la recente crisi finanziaria.

 

Myles, N., Large, M., Myles, H., Adams, R., Liu, D., & Galletly, C. (2017). Australia’s economic transition, unemployment, suicide and mental health needs. Australian & New Zealand Journal of Psychiatry51(2), 119-123.

 

  • Negli ultimi 50 anni in Australia si sono verificati cambiamenti sostanziali nei modelli di forza lavoro e di occupazione a seguito della globalizzazione economica. Ciò ha comportato una forte riduzione dell’occupazione nell’industria manifatturiera, spesso con perdite di posti di lavoro su larga scala. In che misura questi eventi di disoccupazione di massa contribuiscono ad aumentare il disagio psicologico, le malattie mentali e il suicidio? Gli autori hanno provato a rispondere a questa domanda partendo da una revisione della letteratura pubblicata sulla perdita del lavoro, discutendo inoltre dell’impatto di quest’ultima sulla salute mentale della popolazione. Si è visto come la perdita del posto di lavoro comporta un grande aumento del disagio psicologico che raggiunge un picco 9 mesi dopo l’evento di disoccupazione. Il legame tra la perdita del lavoro e l’aumento dei tassi di malattia mentale e di suicidio è meno chiaro, tuttavia la minaccia di un’imminente perdita del lavoro e il contesto sociale in cui essa si verifica hanno un’influenza significativa sugli esiti psicologici.

 

Strandh, M., Winefield, A., Nilsson, K., & Hammarström, A. (2014). Unemployment and mental health scarring during the life course. The European Journal of Public Health24(3), 440-445.

 

  • Questo articolo analizza la relazione tra la disoccupazione e la salute mentale a 16, 21, 30 e 42 anni. Gli autori hanno utilizzato la “Northern Swedish Cohort” (NSC), uno studio di coorte prospettico di 27 anni. La popolazione era composta da diplomati della scuola dell’obbligo di una città industriale della Svezia. Dei 1083 partecipanti originari, il 94,3% di quelli ancora in vita partecipava ancora al follow-up di 27 anni. La salute mentale è stata misurata attraverso un indice a tre voci di sintomi nervosi, sintomi depressivi e problemi di sonno. L’esposizione alla disoccupazione è stata misurata come esposizione ad almeno un periodo di 6 mesi durante tre periodi: 18-21, 21-30 e 30-42 anni. La disoccupazione giovanile è risultata significativamente connessa a una salute mentale peggiore a tutte e tre le età di riferimento, 21, 30 e 42 anni e si è registrato un peggioramento tra gli intervistati con esperienze di disoccupazione durante due, o ancora peggio 3, dei periodi. Gli autori hanno potuto concludere che l’esposizione alla disoccupazione giovanile e l’esposizione multipla alla disoccupazione nel corso della vita hanno effetti cicatrizzanti a lungo termine sulla salute mentale.

 

Vågerö, D., & Garcy, A. M. (2016). Does unemployment cause long-term mortality? Selection and causation after the 1992–96 deep Swedish recession. The European Journal of Public Health26(5), 778-783.

 

  • La disoccupazione di massa in Europa è molto diffusa, soprattutto tra i giovani. È causa di mortalità? Gli autori hanno analizzato gli effetti a lungo termine della disoccupazione verificatasi durante la profonda crisi svedese del 1992-1996. Gli effetti della disoccupazione sulla mortalità sono stati stimati per le caratteristiche sociali e per l’anamnesi medica. La disoccupazione ha comportato un eccesso di mortalità maschile, ma non femminile, per malattie circolatorie, sia per cardiopatia ischemica che per ictus, e per tutte le cause combinate. La mortalità per cause esterne e legate all’alcol è aumentata negli uomini e nelle donne disoccupati. L’effetto della disoccupazione sulla mortalità non è stato uniforme nella popolazione; gli uomini, le persone con un basso livello di istruzione, con un basso reddito, non sposate o con un impiego urbano erano più vulnerabili.

 

Brenner, M. H., & Bhugra, D. (2020). Acceleration of anxiety, depression, and suicide: secondary effects of economic disruption related to COVID-19. Frontiers in psychiatry11, 592467.

 

  • La pandemia di SARS-CoV-2 (COVID-19) ha contribuito ad aumentare i livelli di ansia, depressione e altri sintomi di stress in tutto il mondo. Le ragioni di questo aumento sono comprensibili nel contesto di fattori individuali come l’autoisolamento, il blocco, il lutto, il senso di colpa del sopravvissuto e altri fattori, ma anche di fattori sociali ed economici più ampi come la disoccupazione, il lavoro precario e la conseguente povertà. L’incertezza economica, combinata con la sensazione di sentirsi in trappola e la conseguente mancanza di controllo, può contribuire all’impotenza e alla mancanza di speranza, tanto che le persone possono vedere nel suicidio una via d’uscita. Viene presentato in questo articolo un modello statistico dell’impatto della disoccupazione e del calo del reddito nazionale sul suicidio, separatamente per maschi e femmine nel corso del ciclo di vita nei Paesi sviluppati. I modelli costruiti rappresentano le previsioni dei tassi di suicidio nei 38 Paesi OCSE altamente industrializzati per un periodo di 18 anni (2000-2017). La disoccupazione ha un effetto importante sull’aumento dei suicidi, soprattutto nei gruppi di mezza età: si osservano differenze significative tra maschi e femmine nei modelli di suicidio, con una maggiore sensibilità economica nei maschi, soprattutto in età lavorativa e oltre i 60 anni. Per le femmine, l’età avanzata è associata a un aumento del suicidio in relazione alla diminuzione del PIL pro capite. Inoltre, si esplorano le correlazioni tra categorie specifiche di morte e i tassi di suicidio identificati a livello nazionale, evidenziando differenze significative tra maschi e femmine. Questo studio sottolinea l’importanza di considerare sia i fattori economici che quelli relativi alla salute mentale nella comprensione del fenomeno del suicidio.