Aumenta la richiesta di aiuto psicologico tra i giovani. L’intervista a cura di Felicia Pelagalli

Aumenta la richiesta di aiuto psicologico tra i giovani. L’intervista a cura di Felicia Pelagalli

A fronte di un aumento della richiesta di aiuto psicologico nei giovani Felicia Pelagalli, Consulente per la comunicazione digitale dell’ASL Roma 2, intervista le dottoresse Mara Indrimi, Responsabile UOSD Disturbi del Comportamento Alimentare e Chiara Rogora, Direttore F.F. UOC TSMREE (Tutela Salute Mentale Riabilitativa Età Evolutiva).

Guarda l’intervista qui.

In questo periodo – specialmente quello post-pandemia – si è notato un aumento dei disturbi alimentari, depressione, ansia e attacchi di panico nell’età adolescenziale e il disagio sembra manifestarsi con fenomeni più “invasivi e plateali” come per esempio quello del cutting (fenomeno consistente nell’infliggersi tagli su gambe e braccia). Addirittura, dopo la pandemia si è riscontrato un aumento della richiesta di aiuto del 50% per i disturbi alimentari.

Dall’intervista emerge inoltre che le nuove tecnologie hanno creato un nuovo mondo, quello virtuale, dove le vecchie generazioni riescono ancora a discernere tra realtà e virtuale: i giovanissimi lo credono, invece, il loro vero mondo.

Cercando una visibilità, “un posto” dove non c’è fisicità corporale, si cerca di essere accettati e di accettare il proprio corpo inconsapevolmente attraverso la bulimia e l’anoressia e il peso e il confronto con gli altri diventano un modo per misurare la propria autostima. Soprattutto in adolescenza cambia il modo in cui si percepisce se stessi e l’accettazione del sé, in questa fase, è molto difficile perché si ha a che fare con la socialità della scuola, della famiglia e della società in generale. Se da una o da tutte e tre queste componenti non si riceve riconoscimento, si può andare incontro al disagio psichico con i suoi vari meandri.

Si stima che almeno il 30-35% di adolescenti in più si siano rivolti ai servizi territoriali per varie forme di disagio provato.

L’ASL Roma 2 ha risposto a questa enorme emergenza mettendo in campo tutte le sue risorse: le équipe sono composte principalmente da neuropsichiatri e psicologi che, a seconda del disturbo e con l’aiuto di figure come i compagni adulti, intervengono anche tramite gruppi terapeutici e adattando i percorsi a esigenze specifiche considerando anche le famiglie potenziandone le risorse. Sembra fondamentale inoltre cercare di non far sentire i giovani come pazienti.

In conclusione ci si augura che, grazie all’aiuto dei servizi della ASL Roma 2 e dei servizi territoriali in generale, e grazie anche a progetti di prevenzione e il coinvolgimento delle scuole, questi disagi possano diminuire e che molti più giovani possano stare meglio.