Una bibliografia basagliana. Volumi di o a cura di Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia

Una bibliografia basagliana. Volumi di o a cura di Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia

Bibliografia basagliana: i volumi scritti o curati da Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia

La nave che affonda
Documento che riporta l’esperienza basagliana entrando nei particolari della sua battaglia per la chiusura degli ospedali psichiatrici. Un documento, questo, talmente vivo da ricreare uno scambio temporale non indifferente tra l’oggi e il passato.

 

Crimini di pace
Libro il cui aggettivo chiave o denominatore comune dei suoi pensieri è la parola “rivoluzione”. Da angolature e
spigolature differenti si tenta magistralmente di riflettere sulla condizione di pace.

 

Se l’impossibile diventa possibile
Lascito del pensiero basagliano che fa intravedere in modo cristallino la sua tendenza al nuovo, alla speranza di quanto concerne un cambiamento dell’istituzione e della scienza.

 

Scritti
Come da esempio indicato bene nella prefazione di P.A.Rovatti, Basaglia si spende per distruggere quell’immagine pseudo tranquillizzante che di qua ci siano i sani e di là i “matti”, di qua il bene e di là il “male”. Questo è il vero delirio della ragione.

 

L’utopia della realtà
È di particolare interesse capire la posizione di Basaglia, maturata sperimentando un percorso di superamento del manicomio e di costruzione di risposte nuove alla sofferenza mentale.

 

Conferenze brasiliane
Oggi queste vivacissime conferenze sono forse il modo migliore per avvicinarsi a Basaglia e alle ragioni della sua pratica. È infatti lui stesso che si presenta a un pubblico di studenti, professori, medici, psicoterapeuti e sindacalisti, e instaura con loro un rapporto insieme complice e critico.

 

L’istituzione negata
In questo libro si vuole marcatamente evidenziare la disumanizzazione del “malato”, oggetto vero e proprio
dell’istituzione che lo imprigionava in una sofferenza latente.

 

La maggioranza deviante
«La popolazione moderna – scrive lo psichiatra americano Jurgen Ruesch, citato in questo libro – è formata da un gruppo centrale che comprende governo, industria, finanza, scienza, ingegneria, esercito e istruzione. Attorno a questo nucleo ruota un cerchio di consumatori di beni e servizi. Alla periferia si trovano poi i marginali che non hanno alcuna funzione significativa nella nostra società…»

 

Morire di classe. La condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin

Negli scatti  di Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin – due dei più importanti fotografi italiani – si alternano muri, porte, chiavi, corpi, materassi, alberi, camicie di forza, sguardi vivi in corpi imprigionati e sono inframezzati da testi, selezionati da Basaglia stesso e tratti da opere di E. Goffman, M. Foucault, P. Levi, J. Swift, R. M. Rilke e P. Weiss.