Le nostre fragilità non sono una malattia

Le nostre fragilità non sono una malattia

Qualche volta, gli stati del nostro umore bisogna condividerli, non tenerli nascosti dentro di noi.

Perché è lì che si nasconde la nostra forza. Nell’espressione e nella regolazione delle emozioni e non nella difesa, o vergogna di provare ciò che a volte, proviamo.

È quello che hanno fatto Matilda De Angelis e Francesca Michielin, una cantante, l’altra attrice, che sui social media hanno condiviso con i loro fan, il loro stati di ansia e depressione. Matilda però ha cancellato il suo post, per non creare pietismo e compassione nei suoi confronti.

Ha confessato che soffre d’ansia da almeno tre anni, consigliando su Istangram che bisogna cercare aiuto.

L’ansia è una sensazione di disagio, che distorce le percezioni personali nei confronti degli altri, d’ovunque ti trovi e con chiunque ti relazioni. Questa spinta di dover fare tutto e subito. Che spesso ce lo chiede la nostra società, questa corsa verso il successo, verso il voler essere protagonisti. Può creare un’immagine sfalsata, idealizzata della persona umana che invece si è.

Mentre Francesca Michielin, che ormai festeggia i sui primi dieci anni di carriera, ha esortato anche lei le persone a rivolgersi ad un aiuto professionale.

Anche lei ha rivelato che durante la sua attività di cantante si è rivolta ad uno psicologo.

Lei invece parla di depressione, uno stato d’animo che porta a lassismo e inerzia totale e apatia, ma anche della forza della condivisione.

Essere una personalità pubblica fa sì che la qualcuno, tra i suoi fans, si identifichi con lei e con le sue vicissitudini, fornendo un modello.

Questo emerge anche nel suo primo esordio letterario, attraverso la storia di tre figure femminili: ha scritto anche un libro:

Il cuore è un organo”.

I sentimenti sono al centro della di Verde giovane cantautrice all’apice del successo, di Regina cantautrice in là con gli anni, un po’ eccentrica e Anna che inconsciamente farà intersecare la vita delle due donne.

Non solo se ne può parlare, ma se ne deve parlare.

Un ruolo fondamentale può rivelarsi quello dell’empatia, mettersi nei panni degli altri; tra spiriti affini si possono trovare le risorse per aiutarsi a vicenda. Non bisogna dimenticare  che queste celebrità, creano un’immagine idealizzata e quasi mitica che non rispetta la realtà dell’essere umano.

Concludiamo con una frase, ripresa dalla Michelin, di Margueritè Yorcenar: “Dentro di noi ci sono infiniti, quindi infinite evoluzioni, Troverò il mio spazio di felicità.  “