Le Conclusioni del Consiglio Europeo in materia di Salute Mentale

Le Conclusioni del Consiglio Europeo in materia di Salute Mentale

Il 30 Novembre 2023 il Consiglio dell’Unione Europa ha approvato e trasmesso agli stati membri le conclusioni dei lavori del Consiglio EPSCO (Consiglio Occupazione, politica sociale, salute e consumatori) in materia di salute mentale.

Per l’UE e i suoi Stati membri migliorare la salute mentale è un’esigenza sociale ed economica emersa ancor più evidentemente dopo la pandemia COVID – 19.

Secondo l’OMS, nel primo anno di pandemia, ansia e depressione sono cresciuti del 25% al livello mondiale.

La Commissione Europea ha inoltre segnalato una più elevata percezione di solitudine nel UE in crescita del 22% dopo il COVID – 19.

Nelle sue conclusioni sulla salute mentale il Consiglio sottolinea l’importanza di affrontare la salute mentale e il benessere mentale nei diversi contesti, nel corso della vita, apportando in tal modo benefici sia per gli individui che per le società.

Il Consiglio nelle sue conclusioni inoltre riconosce:

  • che i problemi di salute mentale sono associati a molte forme di disuguaglianza, che colpiscono ad esempio persone in situazioni di vulnerabilità, minoranze, gruppi emarginati e persone in situazioni socioeconomiche svantaggiate, tra cui quelle che usufruiscono di servizi di assistenza a lungo termine, quelle che vivono in una condizione di solitudine e di isolamento sociale, i bambini e i giovani, gli anziani, le donne, le persone LGBTI17, i pazienti oncologici, le persone con disabilità, i rifugiati, i migranti, i detenuti e le persone senza fissa dimora. Riconosce altresì che la prospettiva della parità di genere e il principio di non lasciare indietro nessuno, secondo gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, sono essenziali per combattere le disuguaglianze nel settore della salute mentale;
  • che i problemi di salute mentale sono connessi ai determinanti della salute (come l’accesso all’assistenza sanitaria, fattori biologici e psicologici, l’alimentazione e l’attività fisica, il consumo di alcol, tabacco e droghe illecite), nonché ai determinanti ambientali, urbanistici, climatici, sociali, culturali, economici e commerciali;
  • che il rafforzamento dei fattori di protezione, quali lo sport e l’esercizio fisico regolari come anche la partecipazione ad attività culturali, può migliorare la salute mentale e il benessere complessivi delle persone e ridurre il rischio di problemi di salute mentale.

I paesi dell’UE hanno concordato una serie di obiettivi per ridurre il flagello della scarsa salute mentale:

  • Migliore qualità dell’assistenza in materia di salute mentale, rendendola più accessibile per le persone affette da patologie mentali;
  • Lotta alla stigmatizzazione e alla discriminazione;
  • Contrasto della solitudine nei gruppi vulnerabili;
  • Promozione della salute mentale sul luogo di lavoro e nelle scuole;
  • Migliore monitoraggio e raccolta di dati sulla salute mentale nel
    UE;
  • Scambio di esperienze e migliori pratiche;
  • Un approccio olistico alla prevenzione e al trattamento dei disturbi;
  • Prevenzione, individuazione precoce e assistenza in relazione ai comportamenti suicidi.

Una buona salute mentale è uno stato di benessere in cui le persone possono realizzare il proprio potenziale, far fronte allo stress, lavorare e contribuire alla vita della comunità.

Tuttavia nell’UE i problemi di salute mentale rappresentano un costo molto importante.

Gli Stati membri sono invitati a elaborare piani d’azione o strategie con un approccio intersettoriale alla salute mentale.

Il Consiglio nelle sue conclusioni inoltre invita la Commissione a:

  • Prestare particolarmente attenzione ai gruppi vulnerabili e svantaggiati dal punto di vista socioeconomico;
  • Promuovere iniziative a sostegno della salute mentale e campagne di comunicazione nell’UE attraverso un Anno europeo della salute mentale, che dovrebbe aver luogo entro il 2029;
  • Attuare programmi multidisciplinari di formazione e scambio per gli operatori sociosanitari e altri operatori che incontrano persone in situazioni diverse (ad esempio operatori scolastici, assistenza diurna, formatori, imprese nel settore della sicurezza) al fine di sostenere e promuovere le loro competenze in materia di salute mentale e la qualità dell’assistenza, nonché di rafforzare la loro resilienza in materia di salute mentale.

 

Di notevole rilievo l’annuncio di un Codice Europeo per la Salute Mentale che sarà elaborato a partire dal 2024

 

Link al documento del Consiglio Europeo