I Twenty One Pilots: il viaggio nel continente di Trench per sconfiggere la sofferenza mentale

I Twenty One Pilots: il viaggio nel continente di Trench per sconfiggere la sofferenza mentale

 

“The sun will rise and we will try again
Stay alive, stay alive for me”

Il sole sorgerà e noi proveremo ancora
Resta vivo, resta vivo per me

Truce, Twenty One Pilots

 

Chi sono i Twenty One Pilots

I Twenty One Pilots, il gruppo musicale formato dal cantante e polistrumentista Tyler Joseph e dal batterista Josh Dun, hanno da poco annunciato l’uscita del loro prossimo album Breach, prevista per settembre.

Il progetto, formato nel 2009 dal frontman Tyler e dai suoi amici Nick Thomas e Chris Salih, si consolida nel 2011 con l’uscita di questi ultimi dalla band e l’arrivo di Josh.

I primi album (Twenty One Pilots e Regional at Best) sono seguiti dal successo della canzone Holding on to you, con cui raggiungono la notorietà internazionale, contenuta in Vessel, dal debutto al primo posto della Billboard (nota rivista musicale statunitense) che li nomina miglior album di musica rock del decennio 2010-2020, grazie all’album Blurryface, che comprende la hit Stressed Out, ai primi posti nelle classifiche mondiali nel 2016 e dalla vittoria del primo Grammy Award nel 2017. In molti li ricordano anche per il singolo Heathens, colonna sonora del noto film Suicide Squad (David Ayer, 2016).

Le loro canzoni sono un incontro tra passione, dedizione, tecnica e fusione di più generi musicali; questo li ha resi una delle band più influenti a livello internazionale e ha permesso loro di essere amati e ascoltati da milioni di persone in tutto il mondo. I loro concerti sono dei veri e propri show, con fuochi d’artificio, scenografie pensate nei minimi dettagli, interazioni con il pubblico e l’alternarsi di canzoni energiche, commoventi e colme di significato.

In questi anni hanno condotto i loro fan in un viaggio che va oltre la musica, fatto di scenari, luoghi e personaggi simbolici che rappresentano la difficile lotta dei due artisti contro le insicurezze, le paure, la depressione e l’ansia di non farcela. Un continente immaginario, quello di Trench – da qui il nome del loro album del 2018, seguito da Scaled and Icy e Clancy – ideato da loro stessi, che fa da sfondo e allo stesso tempo da soggetto principale dei loro brani, accompagnandoli e rendendoli parte di un percorso articolato e complesso che si concluderà proprio con l’album in uscita. Per quanto il tema del disagio mentale fosse stato già esplorato nelle loro precedenti canzoni – tra le più rilevanti Migraine utilizza la metafora dell’emicrania per rappresentare il dolore psicologico – la canzone Heavydirtysoul dell’album Blurryface segna l’inizio di una vera e propria storia in cui molte persone sono riuscite a immedesimarsi e a trovare la speranza e la forza di lottare.

 

“Shadows will scream that I’m alone
But I know we’ve made it this far”

Le ombre urleranno che sono solo
Ma so che siamo arrivati lontano

Migraine, Twenty One Piliots

 

La Dema e le sue mura

È nel loro profilo YouTube la playlist Twenty One Pilots – The Story che contiene i video musicali significativi per il racconto delle fasi e degli avvenimenti all’interno di quel mondo ideato dallo stesso Tyler Joseph. Nel primo della raccolta – pubblicato successivamente, circa un anno fa, insieme al loro ultimo album Clancy, nome del protagonista della storia – racconta al pubblico cos’è il continente di Trench e introduce i suoi luoghi e abitanti.

 

“I am trapped. Stuck in a cycle I’ve never been able to break”
Sono intrappolato. Bloccato in un ciclo che non sono mai riuscito a spezzare.

“I tricked Nico into taking me outside the walls. I created a fiery diversion. I escaped. I wandered, grew weak, and was tracked down.”
Ho ingannato Nico per portarmi fuori dalle mura. Ho creato una diversione infuocata. Sono scappato. Ho vagato, mi sono indebolito e sono stato rintracciato.

“I am a citizen. I am an escapee. I am an exception. I am returning to Trench. I am Clancy”
Sono un cittadino. Sono un fuggitivo. Sono un’eccezione. Sto tornando a Trench. Sono Clancy

I am Clancy, Twenty one Pilots

 

Clancy è un cittadino della città di Dema: nove torri, ciascuna governata da un Bishop (vescovo) – il cui capo è Nico, da qui la canzone Nico and the Niners – erette nella parte inferiore di Trench e circondate da alte mura. È la storia di una lotta continua per fuggire e portarsi in salvo da un luogo che costringe a stare male. Lo scopo dei Bishops, per quanto sia stato reso meno esplicito di quanto volesse all’inizio Tyler Joseph, è quello di prendere il controllo dei corpi dei loro cittadini una volta morti – solo nell’ultimo singolo questa pratica viene identificata come necromanzia: “I have a feeling the necromancer is outside and I’m just trying to stay quiet” (Ho la sensazione che il negromante sia là fuori e sto solo cercando di restare in silenzio). Così una città di trincee, opprimente e grigia, diventa sinonimo della sofferenza mentale che incatena e blocca, dalla quale si cerca di liberarsi, e Trench, il mondo al di fuori delle mura, equivale al processo di crescita e liberazione da un male che rende incapaci di muoversi.

Sono diversi i personaggi e i simboli utilizzati dagli artisti come metafora, il più importante tra questi è sicuramente il ruolo del batterista Josh Dun, il Torchbearer (Tedoforo; portatore della fiaccola), che guida Clancy e gli indica la strada da percorrere, per quanto ancora non è stato reso chiaro dai due artisti se questa figura sia in realtà frutto della mente del protagonista, come una parte di lui che lo spinge e combattere e non arrendersi – alcune teorie ipotizzano che sia una un Dio o un messaggero. Il nero sulle mani e sul collo del cantante sono le sue insicurezze che soffocano e che bloccano la capacità di agire. Il colore giallo che si ritrova nel fuoco, nei petali dei fiori e nei vestiti dei personaggi, è la speranza di cui i vescovi hanno paura, per questo all’interno delle mura ogni luce è artificiale. Il viaggio intrapreso da Clancy tra Banditos – abitanti di Trench che rispondono al grido Sahlo Folina e lo aiutano quando è in difficoltà – e creature mistiche come Ned e il drago Trash è ciclico e continua a ripetersi: Clancy ha già deciso di fuggire, è già stato trovato da Nico e riportato nella Dema, è già evaso di nuovo.

 

Il messaggio

È l’ultimo album che segna un punto di rottura, la chiusura di un loop che andava avanti da anni: il protagonista decide di tornare indietro e provare a sconfiggere Nico, nello stesso modo in cui nella realtà non si può sempre solo allontanare ciò che fa soffrire ma serve affrontare il dolore per poterlo gestire e diventare padroni della propria vita. Per uscire dalla sofferenza bisogna affrontare un viaggio lungo e faticoso, che non procede in modo rettilineo, al contrario spesso si cade e si perde la speranza che ci possa essere un momento migliore, poi ci si rialza e si continua: Tyler e Josh questo lo sanno bene e hanno voluto raccontarlo attraverso la loro arte.

Sono moltissime le situazioni in cui Tyler ricorda ai propri ascoltatori che vale la pena di vivere, di lottare. Il brano Oldies Station, scritto per i fan – come afferma durante un concerto – è un vero e proprio messaggio di speranza – you have it down, that old fight for survival, push on through (quella vecchia lotta per la sopravvivenza, vai avanti) – per tutti quei momenti in cui si soffre e si ha paura ce ne saranno altri di vittoria, e le ansie e il dolore non saranno più così soffocanti.

 

“Think. Create. But most importantly, stay alive. And in the meantime, make it about others.
That seems to work. Stay strong. Live on.”

Pensate. Create. Ma cosa più importante, restate in vita. E nel frattempo, concentratevi sugli altri.
Sembra funzionare. Restate forti. Continuate a vivere. 

Tyler Joseph