Internet e psicologia. Uno sguardo alle piattaforme di consulenza psicologia online

Internet e psicologia. Uno sguardo alle piattaforme di consulenza psicologia online

La psicologia online ormai fa parte della nostra quotidianità, insieme alle sedute ed ai colloqui psicologici in presenza. Essa viene chiamata anche teleterapia, e-therapy, e-counselling e cyber-counselling: è una modalità di supporto che prevede la consulenza psicologica attraverso mezzi tecnologici come lo smartphone, con le chat e le videochiamate, oltre che con le telefonate e le email.

Tra i vantaggi che si possono elencare riguardanti la teleterapia vi sono:

  • Accessibilità: se si abita in zone isolate o dove vi sono pochi terapisti qualificati, questo metodo può aiutare in ogni caso ad avere un servizio di qualità.
  • Flessibilità: le sedute possono essere adattate alle esigenze del paziente, sia a livello di luogo che di impegni, per garantire la massima comodità possibile.
  • Riduzione dello stigma: l’opinione negativa associata alla psicoterapia può essere alleviata grazie alla distanza del cyber-counselling, volto anche a ottenere un ambiente più confidenziale e discreto, in modo da ridurre lo stigma che accompagna il timore e il disagio di chiedere aiuto.
  • Continuità delle cure: grazie a questa modalità online si può continuare a usufruire del supporto psicologico anche a distanza, soprattutto in situazioni di emergenza o di limitazione, come può essere stata la pandemia da Covid-19.
  • Per le persone con disabilità: la teleterapia può essere utile per le persone con disabilità, specialmente quando sono impossibilitate a raggiungere lo studio o a muoversi in generale.

Nonostante i vantaggi sopraelencati, ci sono anche sfide di natura etica che emergono dall’utilizzo della psicologia online. Tra queste vi sono:

  • Privacy e sicurezza dei dati: garantire la protezione dei dati sensibili dei pazienti è di primaria importanza. Vanno utilizzate piattaforme sicure e che rispettino il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), per garantire la riservatezza delle comunicazioni;
  • Formazione e competenze: i terapeuti vanno formati sull’utilizzo delle piattaforme e sulle migliori pratiche di teleterapia da mettere in atto;
  • Limitazioni nella valutazione e nel trattamento: in alcune situazioni cliniche potrebbe essere preferibile il contatto di persona rispetto a quello digitale; per questo motivo i terapeuti dovrebbero essere in grado di discernere i vari casi e di indirizzare i pazienti alle risorse più adeguate.

Nel periodo 2020-2022 vi è stato l’exploit di utilizzo delle piattaforme per il counselling online. In piena emergenza Covid-19 si è dovuto sopperire alla mancanza necessaria di colloqui psicologici dal vivo con quelli via digitale, ottenendo risultati sia in positivo che in negativo.

Tra quelli negativi vi sono la possibilità di maggiori distrazioni durante le sedute via videochiamata ( ad esempio non trovando un posto tranquillo dove sostenere la seduta); inoltre per i pazienti con disturbo paranoico vi potrebbe essere la percezione di essere controllati, insieme a una non continuità di focalizzazione visiva in virtù del fatto che si guardi verso la webcam o verso il viso del terapeuta visualizzato sullo schermo. Le difficoltà di connessione e il dover restare a lungo fissi davanti uno schermo sono solo alcuni degli ulteriori risvolti negativi che può portare con sé la psicoterapia online.

I casi

Tra le piattaforme di e-therapy più conosciute vi è l’associazione ABA (Associazione Bulimia Anoressia,  ), la start-up Unobravo  e l’associazione (collegata a quest’ultima) Animenta.

L’associazione ABA si occupa di sensibilizzare sui disturbi del comportamento alimentare, come Animenta. Si propongono entrambe di organizzare giornate ed incontri di sensibilizzazione aperti a tutti, oltre che incontri nelle scuole per gli adolescenti. Tutte e due le associazioni dispongono di una chat web per ottenere sostegno nell’ambito dei disturbi alimentari; in più Animenta ha all’attivo una collaborazione con Unobravo, la start-up più famosa al momento per quanto riguarda la terapia psicologica online.

Nata nel 2019, Unobravo parte dall’idea della psicologa clinica Danila de Stefano rivolgendosi principalmente agli italiani residenti all’estero, per avere un servizio funzionale di tipo psicologico in lingua madre. Avendo poi notato le reali potenzialità del mezzo, con costi contenuti a seduta e personale altamente qualificato, si è cercato di massimizzarne l’accessibilità. A livello di impatto sociale, nel 2022 lavoravano nella start-up 2390 terapeuti ed erano seguiti più di 70.000 pazienti.

Più del 70% degli utenti che utilizzano Unobravo appartengono alla fascia d’età 18-30 anni.

In Italia, inoltre, vi sono almeno altri cinque servizi simili di e-therapy: tra questi ricordiamo Serenis, Psicologo4U  e Gli Psicologi Online.

Questa nuova frontiera della psicologia online può essere una risorsa molto utile per le migliaia di persone che non possono permettersi o non hanno tempo per le sedute psicologiche di persona, consentendo anche a queste ultime di usufruire di un servizio psicologico ben strutturato che possa accompagnarle a una riscoperta della propria salute mentale.