Bambini, adolescenti e salute mentale: dall’espansione dei numeri alle cure mancate

Bambini, adolescenti e salute mentale: dall’espansione dei numeri alle cure mancate

Il problema della salute mentale dei giovani, in particolare bambini ed adolescenti, sta prendendo sempre più piede e i dati raccolti non sono confortanti, né quelli europei e nemmeno quelli del nostro Paese. Sono 9 milioni gli adolescenti che in tutta Europa hanno problematiche di salute mentale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) chiarisce che la metà delle patologie psichiatriche esordisce prima dei 14 anni di età.

In Italia più di 2 milioni di bambini e di ragazzi soffrono di malattie mentali. Stiamo assistendo a una vera e propria emergenza sociale. Sia la Fondazione Child che Telefono Azzurro nella loro raccolta dati, evidenziano che un ragazzo su 5 si sente in ansia, e per uno su 3 chiedere aiuto ad un esperto è motivo di vergogna. I disturbi più comuni vanno dalla depressione ai disturbi d’ansia e ai disturbi comportamentali.

I dati dell’UNICEF non fanno altro che confermare questa situazione, nello specifico, l’ansia e la depressione rappresentano il 40% dei disturbi mentali diagnosticati. In alcuni casi il disagio è tale da lasciare i giovani con la sensazione di non avere alternative: il suicidio è, nel mondo, una fra le prime cinque cause di morte fra i 15 e i 19 anni ma in Europa occidentale diventa la seconda, con 4 casi su 100.000, dopo gli incidenti stradali.

Vi è inoltre lo studio dell’HBSC (Health behaviour in school-aged children) che esplora la salute degli adolescenti anche rispetto ai sintomi di cui soffrono (mal di testa, mal di stomaco, mal di schiena, giù di morale, irritabilità, nervosismo, difficoltà ad addormentarsi, la testa che gira). Il 48% dei ragazzi e il 74% delle ragazze riferisce almeno 2 sintomi più di una volta a settimana, in crescita rispetto ai dati 2018 (43% e 62%, rispettivamente). Le ragazze riferiscono più sintomi dei coetanei e presentano un andamento crescente per età. A livello regionale, si rilevano prevalenze al di sotto della media nazionale nelle province autonome di Trento e Bolzano.

Complessivamente, il 61% degli intervistati dichiara di aver fatto ricorso a farmaci per almeno uno dei sintomi riferiti, e nelle ragazze il loro utilizzo cresce con l’età.

I ragazzi e le ragazze di 17 anni sono stati coinvolti per la prima volta nella rilevazione HBSC 2022 poiché il DPCM del maggio 2017 ha esteso la sorveglianza sugli adolescenti anche a questa fascia d’età.

Infatti questa fascia d’età, per competenze relazionali e cognitive nonché differenze legate allo sviluppo corporeo, si differenzia notevolmente dai ragazzi di 11, 13 e 15 anni; per tale motivo, la descrizione delle loro caratteristiche e dei loro stili di vita è stata volutamente trattata separatamente dalle altre fasce d’età.

I ragazzi e le ragazze di 17 anni coinvolti sono stati 22.568 (51,1% maschi e 48,9% femmine) distribuiti in tutte le Regioni italiane.

Non solo le associazioni ma anche diversi professionisti stanno cercando di rispondere al bisogno di salute mentale nei giovani.

La professoressa Elisa Fazzi presidente della Sinpia, oltre che direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza all’Asst Spedali Civili e Università di Brescia denuncia la mancanza di particolari risorse, che mancano specie in neuropsichiatria infantile. Basti pensare che ci sono 5 regioni senza posti letto per la neuropsichiatria infantile. In generale, in Italia la pediatria e la psichiatria degli adulti hanno più di 4.000 posti letto negli ospedali ciascuna: mentre per la neuropsichiatria infantile i letti in totale sono 403. Il problema più importante secondo la professoressa è potenziare i servizi territoriali di neuropsichiatria infantile che sono gli snodi nevralgici per intercettare i bambini e giovani in difficoltà e per poi seguirli con cure appropriate ed interventi basati sull’evidenza.

Altri studi sono stati condotti dal professore dell’Università di Torino Benedetto Vitiello, neuropsichiatra infantile, che presso i pronto soccorso di otto ospedali universitari italiani ha svolto un’indagine sulle visite neuropsichiatriche “urgenti”; i risultati rivelano che rispetto al 2018 sono aumentate del 50 per cento gli accessi al pronto soccorso da parte di minorenni. L’età media dei ragazzi portati nel reparto emergenza è di 13 anni e i motivi di queste visite risultano essere:

  1. L’agitazione psicomotoria, l’aggressività e la difficoltà di gestire questi ragazzi a scuola o a casa;
  2. Il rischio suicidario: il ragazzo ha minacciato e/o tentato di uccidersi;
  3. L’anoressia, soprattutto nelle ragazze, che giungono con un peso ridottissimo e rischi conseguenti.

La salute mentale, in conclusione, in particolare quella dei giovani, deve essere una priorità per una società civile che voglia ritenersi tale.

Per le fonti:

Fondazione Veronesi

Epicentro

Rainews

Report Unicef