A Sanremo 2023 si canta il male del secolo: la rivoluzione degli artisti in gara

A Sanremo 2023 si canta il male del secolo: la rivoluzione degli artisti in gara

Mai come in questa edizione del festival di Sanremo è stato affrontato il tema della depressione nelle sue varie forme.

Giorgia che non aveva più da lunghissimo tempo calcato il palcoscenico della competizione canora e che quest’anno ha gareggiato con Parole dette male la canzone in cui omaggia l’ex compagno di vita Alex Baroni morto in un incidente stradale nel 2022 che lasciò nella cantante un grande dolore.

Anche Gianluca Grignani che nel testo della sua Quando ti manca il fiato parla del rapporto perso con il padre che per anni non ha più sentito e che lo ha portato ad uno stato di profonda depressione, trasformando questo dolore in una canzone.

Kekko dei Modà ha vissuto il suo momento oscuro sotto forma di sintomatologia fisica tanto da non riuscire più a piegare le gambe e ipotizzando all’inizio un male a livello muscolare, assumendo diversi farmaci per curarlo, poi però la diagnosi reale: depressione.

Su Fanpage.it Kekko ha rilasciato queste dichiarazioni: “Quando ho smesso di vergognarmene, di vergognarmi di parlarne, probabilmente era a maggio, dopo la tournée. Non ne avevo mai parlato con le tv, le radio, i giornalisti, perché non mi è mai piaciuto parlare dei miei problemi, c’è tanta gente con problemi più grandi dei miei. Eppure mi rendevo sempre più conto che questa malattia, perché di malattia si tratta, è diffusissima e se ne parla ancora troppo poco, è vero che è il male del secolo. Quindi mi sono aperto ai concerti e dopo che l’ho fatto con i miei fan, parlando con loro, mi sono reso conto di quanto bisogno c’era di parlarne in maniera più diffusa. È stato a quel punto che ho iniziato a scrivere Lasciami, che è una canzone sincera, in cui facevo i conti con me stesso. Ho cominciato a parlare alla depressione come se fosse una donna e come tutte le donne porta aspetti positivi nella tua vita ma può anche farti incazzare di brutto. Però poi alla fine, quando impari a conviverci con questa persona, hai bisogno di tutte e due le cose. E io infatti dico Lasciami, ma fallo in silenzio, fai in modo che non me ne accorga perché mi sta insegnando talmente tante cose.”

E poi continua: “La depressione arriva dalla paura e devi affrontarla, perché stando sul divano non guarisci, affrontandola, invece, ti rendi conto che oltre alle paure ci sono le cose belle, che sogni, che per quanto ti posano far paura sai che affrontandole puoi arrivare a un risultato.”

Per Mr Rain i supereroi sono coloro che colpiti dalla depressione accettano di farsi aiutare.

Mr. Rain su Ansa.it riferisce: “Ho passato un periodo molto cupo, durante il quale mi sono chiuso in me stesso. Nel 2020, complice anche il lockdown che poi mi ha aiutato a ridisegnare le priorità, non uscivo più, non parlavo più con nessuno. Fino a quando, un po’ troppo tardi, ho capito che non possiamo salvarci da soli e ho chiesto aiuto. Prima mi sembrava di essere l’unico a soffrire, poi ho capito che siamo tantissimi. E ho anche fatto pace con me stesso.”

Levante è caduta in depressione subito dopo il parto di sua figlia Alma Futura, riferisce che nei momenti in cui la bambina di notte piangeva non aveva la forza di alzarsi, perché, quell’esserino, le stava togliendo la vita e voleva riappropriarsene il prima possibile. Anche il suo corpo durante la gravidanza non lo riconosceva più, era diventato la casa del nascituro.

Levante su Espresso.repubblica.it rivela: “La canzone Vivo che parla di un momento buio della mia vita, la crisi post-parto. Quando ho scritto questo brano, il 4 marzo dell’anno scorso, sapevo che avrei affrontato un argomento molto difficile. Oscillavo tra stati d’animo opposti, desideravo ritrovare un equilibrio nonostante la depressione. Al centro della canzone c’è l’ambizione di riprendere possesso della propria vita, riappropriarsi di mente e corpo, avere la sensazione di poterli ancora amare, sentirsi vivi.”

Denominatore comune di tutti i brani citati è dunque questo malessere diffuso ma, fortunatamente, rispetto al passato, non più oggetto di vergogna ma di aperta discussione.

Stesso tema lo ritroviamo in Colapesce e Dimartino che con Splash su Avvenire.it parlano “Del nostro tempo affollato di impegni, caricato di aspettative, ansia e stress”.

Sono soprattutto i giovanissimi come Colla Zio e Ariete ad esprimerlo e a farsi portavoce del malessere accumulato nel periodo di pandemia e sono innumerevoli gli studi che hanno evidenziato un crescente aumento di disagio psicologico.

Anche i Coma Cose hanno vissuto un momento down durante la crisi che li ha separati un anno fa, fortunatamente poi sono tornati insieme più uniti di prima cantando L’addio.

Tutte queste canzoni, e storie di vita, ci insegnano che, il più delle volte, per rinascere rafforzati bisogna a volte, toccare il fondo, l’oscurità, e con la fiducia nell’altro e nella richiesta d’aiuto, si può tornare a vivere pienamente la propria vita.