Psiche e salute secondo Cinzia Leone. Fiducia e consapevolezza nella guarigione

Psiche e salute secondo Cinzia Leone. Fiducia e consapevolezza nella guarigione

Cinzia Leone, madrina del festival ROMENS dedicato alla salute mentale, ci regala un’intervista a tutto tondo sul tema. Intervistata da Repubblica tv, ci racconta della sua personalissima visione sulla salute mentale e della malattia che l’ha colpita nel lontano 1991.

La salute mentale è il riflesso dell’interazione dell’uomo con la società civile, ed è “La somma dei comportamenti sociali che ci dimostra lo stato mentale della persona”. Noi siamo sempre connessi, anche quando non ne siamo consapevoli. Siamo come vasi comunicanti per cui siamo un canale aperto tra il nostro dentro e il nostro fuori, lo yin e lo yang, il fenomeno e il noumeno.

Spesso le cose non sono semplici, anche se la nostra interiorità trova sempre il modo di farsi percepire: questo è un fatto imprescindibile ed incontrovertibile, convalidato da numerose testimonianze empiriche.

“È inevitabile cambiare dopo una lunga malattia”, dice l’attrice, “figuriamoci cambiare tutti i giorni”.

Quando si affronta una malattia o comunque una sofferenza è possibile perdere una parte di sé oppure, nel peggiore dei casi, perdere tutto.

Cosa perdiamo? L’identità. La perdita di essa costituisce infatti la parte più dolorosa della malattia, perché la costruzione dell’identità è fondamentale nella delineazione della psiche umana e ne è parte integrante.

Va da sé che il concetto di “salute mentale” è, secondo molti, non definito ed insufficiente per descrivere lo stato di sofferenza che può provare una persona. Non esistono infatti pensieri sbagliati, giusti o, meglio ancora, corretti che ci attraversano la mente. È vero però che la psiche soffre e la mente se ne fa carico, a volte somatizzando.

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