Secondo la X Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 12 marzo 1999 n. 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” riferita all’anno 2019 ma pubblicata il 5 maggio 2023, negli anni 2016-2019 le iscrizioni negli elenchi del collocamento mirato sono aumentate per tutte le categorie considerate (tipologia di invalidità e sesso), passando dalle 557.662 unità del 2016 alle 847.708 del 2019.
All’incremento nel numero di iscritti corrisponde un aumento degli avviamenti presso datori di lavoro pubblici e privati. Anche se vi sono difformità nelle aree geografiche, in Italia nel periodo considerato si è passati da 28.412 a 44.318 avviamenti lavorativi.
Analogo andamento si registra rispetto alle assunzioni, con un incremento maggiore per quelle a tempo determinato: negli anni 2016-2019 le assunzioni degli iscritti nell’elenco del collocamento mirato presso datori di lavoro pubblici e privati, classificate per tipologia di contratto dal 1 gennaio al 31 dicembre per genere sono aumentate.
In generale quindi nel quadriennio considerato la performance del sistema del collocamento mirato ha condotto a incrementi significativi, grosso modo corrispondenti al +50% per ognuno degli aspetti analizzati.
Resta da dire che rispetto ad una disponibilità formale di poco più di 664mila posti di lavoro sottoposti ad obbligo di assunzione, ne restano scoperti 148mila, pari al 22% del totale.
Sembra quindi che il sistema, anche a pieno regime, sia assolutamente incapace di coprire tutta la domanda di inserimento lavorativo. Effetto questo, verosimilmente, di una crisi occupazionale generalizzata di cui anche le categorie protette fanno le spese.