“Un invito a interrogarsi e dialogare per proporre – con i mezzi dell’arte e non solo – narrazioni che affrontino da diversi punti di vista le complesse problematiche di un’umanità intesa nel senso più ampio…”
In questo modo il MESIA SPACE Arte contemporanea – un progetto attivo dal 2015 che si pone come spazio di dialogo tra artisti e, allo stesso tempo, permette loro di esporre le proprie opere – delinea l’obiettivo di “Umanità?!”: un’idea nata da un’ampia riflessione sul significato dell’esistenza e il suo valore, dalle crisi che oggi il mondo sta vivendo al sentimento di rabbia che prende il sopravvento nelle nostre vite, fino alla riscoperta di quei valori – come l’empatia, la solidarietà, l’amore per il prossimo – che realmente ci rendono umani.
All’interno di questo progetto, dal 24 al 30 maggio 2025 si è svolta la mostra fotografica “Scatti di Umanità”, nella quale erano esposte 36 opere in bianco e nero e formato quadrato, di altrettanti autori. La visione degli scatti era accompagnata dalla lettura di un dossier nel quale erano riportate le parole scelte dagli artisti per guidare gli osservatori: per alcuni si trattava di una spiegazione dell’immagine, per altri l’interpretazione era suggerita da una citazione o una poesia.

La particolarità di quest’esposizione, e la sua bellezza, si trovava nella varietà di significati, conferiti dagli autori, allo stimolo di partenza: rappresentare degli attimi e cogliere in varie situazioni quelle emozioni e momenti che celano il sentimento di umanità, così ampio e profondo da poter essere interpretato in svariati modi. Proprio per questo si alternavano scatti delicati – come Marisa, il ritratto di una nonna, o Attimi Infiniti, il racconto di una risata – ad altri più intensi – tra questi Natura Morta, un piccione senza vita. Fotografie dolci, come un bambino che disegna – Annabella – o che stimolano una riflessione – Connessi Sconnessi – si intrecciano ad altre più enigmatiche, come Sovrastrutture #8 o Esplosione – un uovo lasciato inavvertitamente troppo a lungo sul fuoco, dentro al quale l’artista Maria Carla Mancinelli ha trovato una metafora per l’esistenza, fatta da caos ed equilibrio.
“L’uovo, forma perfetta e quasi ipnotica, realtà primordiale che contiene in germe la molteplicità degli esseri, simbolo universale di genesi del mondo, fecondità e rinascita, era esploso.”

Il formato delle opere – che spesso non superava i 30x30cm e non andava oltre i 60x60cm – spingeva l’occhio più attento a soffermarsi, ad entrare nelle fotografie per cogliere i particolari. Ognuna di esse, nel rappresentare solo una sfumatura e una visione soggettiva di quegli attimi di umanità, era come il tassello di un mosaico il cui disegno viene deciso da chi lo guarda. Il sentimento individuale diventava così una sensazione collettiva, un impulso a ritrovare un significato, a coglierlo nelle piccole cose così come in quelle circostanze che sembrano essere molto distanti da noi.
“Umanità, esortazione alla ricerca e resistenza alla spiegazione
Tensione
che non esiste nell’albero e nemmeno nell’animale
Si sospende in una pausa fra la radice e il frutto
Dalla pioggia
nasce, con il desiderio del sole”
Michele Grazzini

