Più utenti, meno operatori pubblici: il Rapporto Salute Mentale 2024

Più utenti, meno operatori pubblici: il Rapporto Salute Mentale 2024

A Dicembre 2024 è stata pubblicata l’ultima edizione annuale del Rapporto Salute Mentale del Ministero della Salute, che analizza i dati del Sistema Informativo per la Salute Mentale riferiti al 2023. Nella pagina del Ministero oltre al Rapporto sono disponibili anche gli allegati statistici in formato excel.

Alcuni dei risultati di analisi meritano una evidenziazione: li riportiamo schematicamente proponendo un confronto con i dati della precedente edizione.

  1. Sono aumentati gli utenti assistiti dai servizi psichiatrici specialistici territoriali. Dai 776.829 del 2022, siamo arrivati agli 854.040 del 2023; incremento sensibile anche tenendo conto che per il 2023 non sono disponibili i dati della Regione Abruzzo (condizione questa che si ripete per tutti i dati esaminati).
  2. È diminuito invece il numero dei pazienti entrati in contatto per la prima volta con i servizi psichiatrici: da 285.101 (2022) a 273.172 (2023). Il numero è comunque importante (oltre il 25% dell’utenza in carico) e verosimilmente considerando anche i dati mancanti dell’Abruzzo possiamo parlare di un mantenimento dei valori dell’anno precedente.
  3. Sta aumentando, nei servizi, il numero di utenti stranieri residenti in trattamento: dai 42.730 del 2022 (5,2% degli utenti totali in trattamento) ai 44.423 del 2023 (5,5% del totale degli utenti in trattamento). Questo dato è diminuito, inoltre, anche dalla mancata trasmissione dei casi da parte della Regione Lombardia.
  4. In valori assoluti è cresciuta anche la quota di utenti in trattamento della fascia di età più giovane, quella compresa tra i 18 ed i 24 anni: da 63.552 a 70.550. In termini percentuali però la variazione della prevalenza è minima: da 8,2% a 8,3%.
  5. Rispetto agli accessi in pronto soccorso l’incremento nel biennio è di +4,8% (da 547.477 a 573.663).
  6. Per quanto riguarda i TSO, anche se la variazione nel biennio è minima, è interessante considerare il periodo quasi decennale che a partire dal 2015 vede diminuire la pratica di oltre il 40%.

  1. L’ultimo elemento di analisi che abbiamo preso in considerazione è quello relativo al personale, considerando sia quello dei DSM che quello delle strutture convenzionate. Se a livello complessivo il personale è aumentato (da 40.285 a 41.806 unità) tale incremento va attribuito essenzialmente alle strutture private convenzionate (+ 2.508) mentre prosegue la diminuzione degli operatori pubblici (- 987).