“La fragilità è techné, è superamento delle proprie carenze”.
Questa e tante altre citazioni possono dare un senso del libro “Teoria della fragilità. Alla ricerca di un potere nascosto” di Roberto Gramiccia, edito da Diarkos editore nell’ottobre 2025.
Come si può evincere dalla citazione iniziale, l’essere fragili non è soltanto qualcosa di negativo, ma anche di estremamente potente. Di solito si associa a questo concetto qualcosa di indisponente, di non rilevante: “sono fragile perché mi manca qualcosa, lo sono in un determinato ambito”.
E se invece non fosse così? Se fosse la fragilità il proprio punto di forza, come un punto di rivalsa? Il libro può aiutare anche a vedere le situazioni in quest’ottica, come un qualcosa da cui riprendersi e continuare in maniera migliore. Se si imparasse a vedere questo concetto in maniera positiva (“posso trarne vantaggio”) si potrebbe soltanto che “voltare” la situazione a proprio favore.
Da qui può iniziare il viaggio tra i vari ambiti in cui la fragilità è spiegata, sia in ambito etimologico che storico, oltre che musicale e poetico. Per quanto riguarda questi due ambiti in particolare, posti verso la fine del testo letto, si possono notare citazioni di Alda Merini con “Diario di una diversa” e anche di Paolo Bonolis, nel programma “Il senso della Vita” su Canale 5.
Attenzione particolare è data anche all’ambito sessuo-affettivo, con l’uomo ritenuto capace di avere rapporti sessuali soltanto se rispecchia un determinato modello sociale, quello del personaggio forte e che non si fa toccare da nulla, da nessuna situazione. Qualcuno di imperturbabile, insomma.
Il capitolo sul fascismo rimane molto interessante, soprattutto per il concetto di fragilità che si mescola all’ambito sociale imposto dal Ventennio. L’uomo qui non poteva permettersi di essere debole o mancante di responsabilità, soprattutto verso la propria famiglia; la donna era vista come il classico “angelo del focolare”, dedita solo alla famiglia e ai figli.
L’epilogo poi non lascia spazio a esiti negativi: è un ulteriore spunto di riflessione su tutti i vari ambiti in cui la fragilità può essere stata riscontrata, nel bene o nel male.
Questo testo di Roberto Gramiccia è fortemente consigliato per chi vuole rivalutare il suo punto di vista sul concetto principe esposto, non soltanto per chi cerca una lettura interessante e scorrevole allo stesso tempo.
