Incontro con l’autore. Transculturale da rivista di specie a rivista speciale

Incontro con l’autore. Transculturale da rivista di specie a rivista speciale

L’apparenza inganna ed è proprio questo il caso.

Rivista Transculturale è una rivista che potrebbe sembrare di specie, particolare se non addirittura di nicchia per i suoi riferimenti e per le esperienze che riporta.

Ma qual è il trait d’union tra la gente e la rivista? Cos’è che da rivista che accarezza il concetto di specie la fa arrivare a diventare speciale?

È presto detto: il suo obiettivo e la sua fruibilità. Il suo scopo è quello di renderci partecipi ad esempio, di quello che fanno i padri camilliani sull’isola di Flores: essi si prendono cura dei malati mentali che in Indonesia sono trattati da reietti, essi abbattono le barriere tra il “noi” e il “loro” creando un’unica comunità. Inoltre mi sembra doveroso sottolineare la fruibilità della rivista che è totalmente gratuita.

La rivista è stata presentata giovedì 19 gennaio scorso,  presso il Centro Diurno di Villa Lais, al distretto 7 della Salute Mentale, dove si è svolto il primo Incontro con l’autore del 2023 finalmente ripartito dopo lo stop per via della pandemia.

La presentazione verteva sulla nuovissima rivista universitaria, dal titolo “Transculturale” edita Nemesis, rivista semestrale fondata e diretta da Alfredo Ancora e Raffaele Tumino, pubblicata a giugno 2022.

I macro-argomenti sono, ovviamente, la salute mentale, la transculturalità ed un approccio “diverso”, nel senso di più innovativo alla relazione con l’altro, alle cure, alla socialità più aperta e meno esclusiva.

“Tutto è in divenire. Ogni incontro è un’opportunità”.

Da questo assunto che è esso stesso transculturalità si è mossa tutta la giornata studio, dialogando con Alfredo Ancora e Nicoletta Salvi, moderati da Nicola Butera.

Ciò che è emerso dalla ricchezza degli interventi fatti è che talvolta le paure possono diventare forza e le certezze punti di domanda. L’incontro con l’altro serve a non vederlo esclusivamente come un estraneo ma a concepirlo come una diversità che può contribuire a migliorarci.

Un’altra riflessione fondamentale evidenzia come la ricerca della salute di tutti si possa trovare attraverso logiche che non siano quella unica del consumismo sanitario, ossia del ricorso continuo a farmaci o visite mediche. Ma forse la grande domanda che non ha trovato risposta è: esiste una via transculturale per la salute di tutti?

Possiamo dire, a tal proposito, che la prevenzione potrebbe essere una via per trovarla, ma occorre fare attenzione perché la continua ricerca di questa conduce alla continua ricerca della malattia e ciò potrebbe essere dannoso perché, in un certo senso, è come se per cercare la salute noi puntassimo il focus sempre sulla malattia.

La malattia, che è una cosa estranea da noi, ma con la quale dobbiamo imparare a convivere, ci può arricchire attraverso l’incontro stesso con la sua alterità? Questa alterità così massacrata e così considerata inadatta, può esserci di aiuto? Può renderci, a nostro modo, “speciali”? Certo che sì.

L’incontro con l’altro può migliorare tanti aspetti della nostra vita e anche aiutare, a comprendere la malattia e a non farci sopraffare da essa. Ci si augura, con tanti altri incontri di questo genere, di incentivare la curiosità e sensibilizzare le vecchie-oltre che nuove-generazioni su temi così importanti.

Un ringraziamento speciale alla dott.ssa Teresa Mastroianni, responsabile CD Villa Lais, per averci ospitato.

Per guardare la rivista vi invitiamo a cliccare di seguito:

Rivista Transculturale Primo numero.