Il Covid-19 ha contribuito a sottolineare con forza l’urgenza di iniziative volte a potenziare l’autonomia degli Utenti della Salute Mentale e a contrastare l’aumento del rischio di esclusione sociale. Allo stesso tempo, il COVID-19 ha avuto profondi effetti sulla salute mentale della popolazione generale.
In questo scenario, i professionisti della salute mentale e i servizi di salute mentale sono stati chiamati a rispondere sia alla sfida assistenziale rivolta a persone con gravi disturbi mentali sia a un
un elevato incremento di disagio mentale senza precedenti nella società e nelle popolazioni vulnerabili.
Come possono la ricerca e i servizi di salute mentale contribuire a questo cambiamento di prospettiva?
In questo scenario, i professionisti della salute mentale e i servizi di salute mentale sono stati chiamati a rispondere sia alla sfida assistenziale rivolta a persone con gravi disturbi mentali sia a un
un elevato incremento di disagio mentale senza precedenti nella società e nelle popolazioni vulnerabili.
Come possono la ricerca e i servizi di salute mentale contribuire a questo cambiamento di prospettiva?
“Ridurre le disuguaglianze nella salute mentale richiede strategie globali che affrontino i determinanti sociali della salute: stato economico, istruzione, alloggio e occupazione. Le alleanze tra l’assistenza sanitaria mentale pubblica, i servizi sociali e il terzo settore, insieme all’empowerment delle parti interessate nei gruppi vulnerabili, sono di fondamentale importanza per garantire una risposta efficace ai bisogni di tutta la vita e promuovere il recupero della salute mentale”
In questo Editoriale pubblicato su Frontiers in Psychiatry e negli Articoli della Special Issue a cui l’Editoriale fa riferimento, risposte, spunti di riflessione e prospettive possibili.
In questo Editoriale pubblicato su Frontiers in Psychiatry e negli Articoli della Special Issue a cui l’Editoriale fa riferimento, risposte, spunti di riflessione e prospettive possibili.