A Christmas Carol: un Canto di Natale per coltivare l’amore e le cose che fanno stare bene

A Christmas Carol: un Canto di Natale per coltivare l’amore e le cose che fanno stare bene

Quando si avvicina il periodo natalizio le strade si illuminano, dalle finestre delle case possiamo scorgere gli alberi di Natale e le decorazioni, sembra quasi di essere circondati da un’atmosfera magica. Quante volte abbiamo sentito o ripetuto la frase “a Natale siamo tutti più buoni”. Sono tradizioni ormai consolidate nella nostra vita: il tempo trascorso con i propri cari, i regali e, da qualche tempo, le playlist con Mariah Carey.

Vi sorprenderà sapere che molte di queste tradizioni sono più recenti di quanto pensiamo. Il Natale non sarebbe sinonimo di amore e carità se un uomo del 1800 non avesse scritto uno dei suoi più importanti racconti: A Christmas Carol (Canto di Natale) di Charles Dickens, che ha rivoluzionato per sempre il modo in cui viviamo questa festa.

Sembra infatti che nella Londra vittoriana il Natale fosse una data importante solo per i più religiosi, e che il lavoro frenetico delle fabbriche non si fermasse mai, mentre i meno abbietti pativano il freddo, la fame e lo sfruttamento. Dickens lo sapeva bene: durante la sua infanzia lavorò in una fabbrica, costretto dalla madre, per risanare dei debiti di famiglia. Questa esperienza lo ha segnato per tutta la sua vita, tanto che decise di scrivere un racconto per sensibilizzare l’Inghilterra del tempo sulle condizioni dei più sfortunati.

Così nasce il personaggio di Scrooge, un vecchio e avido uomo d’affari che teneva al suo denaro più di ogni altra cosa al mondo. Proprio come le famiglie borghesi di quell’epoca disprezzava i bisognosi tacciandoli di pigrizia. Era talmente preso dal suo desiderio di ricchezza da dimenticarsi degli affetti e dell’amore, trovando fastidiosi coloro che festeggiavano con gioia. I suoi atteggiamenti scorbutici e le sue idee cambiarono una vigilia di Natale, quando tre spiriti gli fecero visita mostrandogli rispettivamente le ombre del suo Natale passato, presente e futuro.

Rivivendo i suoi ricordi riuscì a riscoprire la sua personalità gioiosa, l’affetto che provava per la sua famiglia e per la donna di cui si era innamorato. Proprio lei chiuse il loro fidanzamento accusandolo di essere cambiato nei confronti di se stesso e degli altri a causa del denaro. Il fantasma del presente gli mostrò quanto le sue azioni influissero sul modo in cui chi lo circondava viveva il giorno di Natale. Suo nipote, in compagnia dei suoi amici, si lamentava del suo avaro zio, dispiacendosi comunque per lui e facendo notare ai commensali quanto quegli atteggiamenti facessero stare male in primis Scrooge stesso, senza che lui se ne rendesse conto.

Il suo dipendente Bob Cratchit era invece alle prese con il figlio malato e i soldi che scarseggiavano a causa del suo magro stipendio, felice però di poter condividere un pasto insieme a tutta la famiglia. Scrooge apprese dal fantasma del futuro che la sua sarebbe stata una morte triste e che nessuno lo avrebbe ricordato in maniera positiva, proprio per i suoi comportamenti. Dopo questa notte turbolenta, si svegliò la mattina di Natale deciso a prendere in mano le redini della sua vita, rendendosi conto di come quelle ombre lo avessero salvato da un destino che si stava costruendo con le sue stesse mani.

Scrooge rappresenta la solitudine di un uomo che perde di vista le cose che rendono la nostra vita tale. Non riguarda solo il periodo natalizio, quello di Dickens è un insegnamento valido tutto l’anno. Scegliere di coltivare le relazioni e cercare di essere persone migliori ogni giorno che passa è più importante di voler accumulare sempre più beni materiali di cui in realtà non si ha bisogno. La vigilia di quel Natale per il protagonista del Canto di Dickens non è altro che il lavoro di introspezione che molti cercano di fare su se stessi, anche per tutta la vita.

Il Natale raccontato in “A Christmas Carol” scaldò i cuori della popolazione più abbiente a tal punto da introdurre nuove tradizioni e significati a questa festa, fino ai giorni nostri. È per questo che esaltiamo la bontà d’animo e la carità, ma anche l’albero, i festoni e i grandi pasti con i nostri cari. Il racconto diventò da subito un best seller di fama mondiale da cui sono stati tratti numerose opere teatrali e film (ad esempio il noto “A Christmas Carol” del 2009 diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Jim Carrey).

È così che Charles Dickens è diventato “L’uomo che inventò il Natale”.

 

Con questo articolo cogliamo l’occasione per augurare a tutti Buone Feste!

 

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