Contributo. Il nostro viaggio in Sicilia on the road tra musica, natura e scoperta

Contributo. Il nostro viaggio in Sicilia on the road tra musica, natura e scoperta

Da Ro.Mens all’Alkantara Fest – Zafferana Etnea

Il nostro viaggio in Sicilia on the road tra musica, natura e scoperta

A cura di
Erica Ronsecco
Sara Cortese
Raffaella Musillo

Dal 23 luglio al 28 luglio 2025, insieme alla comunità Urbania ed al gruppo Musica in Cammino, siamo partiti da Roma per un viaggio che ci ha portato fino in Sicilia, all’Alkantara Fest a Zafferana Etnea.
Non è stata una vacanza, ma un’esperienza che ci ha fatto crescere, ci ha insegnato che insieme possiamo stare bene.
L’iniziativa si inserisce all’interno del percorso del Festival Ro.Mens, quest’anno partner ufficiale di Alkantara Fest. Prima della partenza abbiamo fatto una riunione tutti insieme, nella quale Raffaella che aveva organizzato e seguito il progetto, ci ha spiegato cosa avremmo fatto, dove saremmo andati e come avremmo potuto vivere questa esperienza, ci disse:” è un’esperienza, le difficoltà le affronteremo insieme, la cosa importante è guardare i panorami che incontreremo durante il viaggio, quelli rimarranno dentro di voi e soprattutto… divertitevi!”. Questa riunione è stato per noi il primo passo per sentirci gruppo, ancora prima di partire.

Abbiamo attraversato l’Italia on the road, regione dopo regione, fino ad arrivare in Sicilia. La strada è stata lunga ma proprio lì, tra soste, risate e qualche difficoltà, abbiamo cominciato a sentirci uniti.
La traversata in mare è stata un momento speciale: per alcuni di noi era la prima volta su un traghetto, ma insieme abbiamo affrontato timori e ansie. Guardare l’acqua, sentire il vento e osservare il mare aperto ci ha dato la sensazione concreta di staccarci dal quotidiano e avvicinarci a qualcosa di nuovo. Abbiamo lasciato alle spalle le abitudini e ci siamo immersi in una nuova e concreta esperienza.

Arrivati a Viagrande-Zafferanea Etnea ci siamo sistemati tutti nelle nostre “casette” e poi siamo andati a cena, eravamo stanchi ma le risate non sono mancate.

Il giorno dopo siamo andati ad Ortigia e lì abbiamo preso 2 barche per andare a scoprire le bellezze del posto. Nel mare e in barca abbiamo superato paure profonde. La gita in barca è stato un momento sorprendente è stato un vero viaggio nella scoperta, molti noi non erano mai saliti su una barca. Osservare la costa dall’acqua, entrare nelle grotte illuminate dai riflessi dell’acqua, sentire il profumo del mare e il vento sul volto, per poi tuffarsi insieme trasformando la paura in una gioia condivisa.
Avendo il mare “dentro di noi “abbiamo vissuto momenti indimenticabili facendo i bagni in varie spiagge, alcuni di noi inizialmente mostravano resistenze verso l’acqua ma accompagnati da tutto il gruppo è stata una vera conquista, siamo entrati piano piano sostenendoci a vicenda, è stato fondamentale essere gruppo.

In questo viaggio abbiamo girato molto e siamo stati a Taormina che è stato un altro momento speciale: camminare tra le sue strade, arrivare al Teatro Greco e guardare la vista mozzafiato ha lasciato tutti estasiati. Non era solo una visita, ma un vero traguardo personale: ognuno di noi si è sentito parte di un’esperienza culturale e storica più grande, scoprendo posti nuovi che resteranno per sempre nei nostri ricordi.

Un’altra fondamentale tappa è stata l’escursione sull’Etna insieme alla guida Grazia che ci ha accompagnato lungo i sentieri del vulcano. Eravamo circondati da un paesaggio così potente e maestoso che ci ha fatto sentire piccoli ma allo stesso tempo parte di una natura immensa. E’ stata una camminata impegnativa che ha richiesto energia e coraggio, ma ogni passo era una forza condivisa. Durante la salita, Grazia ci ha invitato a fermarci tra le betulle e ad abbracciare gli alberi, chiudendo gli occhi e respirando profondamente. Questo gesto apparentemente semplice ci ha fatto percepire un legame con la natura ed è stato un momento di silenzio collettivo ma carico di emozioni.

Grazia diceva:” ascoltate la montagna perché l’Etna parla sempre” e in effetti lungo il cammino ci è capitato di sentire il suo suono, i suoi boati, a tratti inquietanti, ma nello stesso tempo rassicuranti, perché si percepiva la sua presenza viva.

Arrivati in alto, il panorama ci ha ripagato di ogni fatica, il cielo limpido, i paesaggi che si aprivano davanti ai nostri occhi e l’aria pura ci hanno fatto provare una sensazione di gratitudine profonda al vulcano, è stata più di un’escursione: un vero incontro con noi stessi e con la bellezza del luogo.

Dopo giorni intensi tra mare, cammini e nuove scoperte, siamo finalmente arrivati al cuore del nostro viaggio: Alkantara International folk and world music festival e lì nel contesto suggestivo dell’agricamping immerso nella natura, abbiamo vissuto uno dei momenti più emozionanti: l’esibizione del gruppo Musica in cammino di cui molti di noi fanno parte.

L’accoglienza è stata calorosa: ci aspettavano!  Ci siamo sentiti parte di una grande comunità in cui non c’erano differenze, né barriere.

Giovani, famiglie, artisti, viaggiatori provenienti da diversi paesi, anche extraeuropei, hanno condiviso con noi musica, danza e sorrisi. Non ci siamo mai sentiti esclusi o osservati “da fuori” ma protagonisti come tutti quelli che stavano lì.

Quando ci siamo riuniti per suonare, abbiamo visto che eravamo immersi nella natura: abbiamo suonato all’interno di un bosco di avocado. Mentre suonavamo vedevamo le persone ballare, ridere, lasciarsi andare. Nei giorni del festival abbiamo conosciuto persone nuove, è stato naturale parlare, danzare, giocare a ping pong con altri.

Non eravamo più un semplice gruppo in viaggio o un gruppo musicale, ma eravamo parte di un movimento culturale che crede nella condivisione, nella libertà e nell’incontro.

E’ stato qui che abbiamo capito che questo viaggio non è stata una vacanza, ma un’esperienza che ci ha cambiati, lasciandoci la certezza che insieme possiamo andare lontano.

Questa esperienza per noi è stato soprattutto un viaggio nell’amicizia. Abbiamo visto nascere legami nuovi e rafforzarsi quelli che già c’erano grazie alla condivisione di momenti significativi ed alla complicità maturata durante il viaggio.

In certi momenti se ti sentivi in difficoltà c’era sempre qualcuno del gruppo pronto ad ascoltare o a tendere la mano, proprio come è successo mentre salivamo al monte Etna.

Questa esperienza ha rappresentato un passo importante verso la fiducia in noi stessi.

Non è stata una vacanza fatta di luoghi da visitare: è stata una cornice in cui riscoprire l’essere gruppo, in cui le nostre amicizie hanno preso forma e hanno dato senso ad ogni passo, sentiero, a ogni risata o concerto vissuto insieme.

Torniamo a Roma non solo con il nostro “zaino” di ricordi ma soprattutto con i legami che ci accompagneranno ancora. Grazie a tutte le persone che ci hanno accolto, a chi ci ha permesso di fare questa unica esperienza, a Mario organizzatore di Alkantara Fest…. speriamo di rivederci presto !

…. e poi GRAZIE Sicilia arrivederci!

“Apprezzo il ritrovamento del gruppo in questo inizio viaggio… ultimamente non lo sentivo più”

 “Si può andare ovunque ma se non hai nessuno con cui condividere l’esperienza non ha la stessa valenza”

“Entrare nelle grotte è stata un’emozione unica, mai vissuta prima”

“Esperienza unica, ho apprezzato molto Taormina e il Teatro Greco “

“…un viaggio di cambiamento…mi sento più umana” 

“…Un’esperienza estranea dalla realtà “normale” di tutti i giorni…mi porto la bellezza dei rapporti costruiti”

 “Nonostante le incertezze iniziali, ha partecipato con entusiasmo all’escursione sull’Etna, scoprendo in me risorse che non pensavo di avere “ 

“Pensavo di non farcela a salire, ma poi con l’aiuto di alcune persone del gruppo insieme abbiamo trovato la strategia per arrivare in alto… sono molto contento di non aver abbondonato “

“il viaggio si è rilevato un’occasione concreta per lavorare sulle nostre fragilità, superare le paure”

 “E’ stato un evento importante questo viaggio, riuscire ad assumermi parte della responsabilità del mio percorso di cura ed un segno della mia indipendenza”

 “Sono riuscita a svolgere tutte le attività proposte senza terapia al bisogno e ho iniziato a prendermi la responsabilità della mia terapia farmacologica”

 “Mi sono relazionata con le persone anche attraverso anche il gioco”

 “Mi porto nel mio “zaino” le amicizie create “

 Sono riuscita a gestire gli imprevisti con l’aiuto di tutto il gruppo”

“Aver galleggiato sopra l’acqua è stata una sensazione unica”

“Torneremo a Roma nella routine, ma sicuramente cambiati”

Siamo stati compagni di viaggio e le frasi che avete letto come didascalia sono alcune delle voci emerse lungo la nostra permanenza. In fondo la domanda che ci ha accompagnati era semplice ma profonda: ”cosa ti porterai a Roma di questa esperienza nel tuo “zaino “?”.