Ci sono abitudini e stili di consumo dei farmaci molto diversi nelle regioni italiane. Differenze tanto sensibili che non è verosimile attribuirle a condizioni epidemiologiche diverse: più probabilmente sono le condizioni organizzative e strutturali dei servizi sanitari a far propendere per le alternative farmacologiche rispetto agli altri strumenti di cura e trattamento delle condizioni patologiche.
Il Rapporto AIFA restituisce una immagine complessa del consumo dei farmaci in Italia, riportati sinteticamente ma chiaramente nel Comunicato del 12 Novembre 2024, da cui tra l’altro emerge:
un aumento complessivo della spesa pubblica per farmaci rispetto al 2023 (+ 3%);
una diminuzione del valore della spesa privata (- 1,3%) grazie alla riduzione del costo dei farmaci generici;
la spesa per i farmaci generici sale leggermente rispetto all’anno precedenti, ma restiamo al terz’ultimo posto nella classifica Europea
ogni cittadino italiano consuma una media di quasi 2 dosi di farmaci al giorno;
i farmaci più consumati sono quelli per il sistema cardio vascolare ma sono in risalita gli antibiotici.
L’aderenza ai piani terapeutici risulta particolarmente difficile per gli anziani, forse anche per l’alto numero di farmaci proposti ad ognuno di loro (da 5 a 10 farmaci diversi nel corso dell’anno)
Per quanto riguarda i farmaci utilizzati in ambito psichiatrico, il primo dato da evidenziare riguarda il consumo di farmaci antidepressivi.
La spesa pubblica complessiva equivale all’1,7% della spesa totale, con un incremento di 4,4 punti rispetto all’anno precedente. Anche il consumo di dosi giornaliere è aumentato, di 3,1 punti.
In un arco temporale più lungo, il decennio 2014-2023, l’aumento dei consumi è ancora più evidente (quasi 10 punti in più) ma, della stessa misura, sono diminuiti i costi.
Considerando le variabili anagrafiche, il consumo è assolutamente prevalente tra le donne rispetto agli uomini, e cresce progressivamente all’aumentare dell’età.
Più temperata la dinamica di spesa e consumo degli antipsicotici: nell’ultimo biennio la spesa complessiva è diminuita di 2,8 punti, a fronte di un leggero aumento dei consumi di dosi giornaliere (+1,5 punti). Anche considerando il periodo decennale gli aumenti (che pure ci sono) sono molto inferiori a quelli registrati per gli antidepressivi.
Il dettaglio informativo può essere approfondito su L’uso dei Farmaci in Italia.