Il Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale 2025-2030 (PANSM) – di cui abbiamo già parlato qui – è pronto per essere approvato dalla Conferenza Stato-Regione. Il documento, prodotto dal Tavolo Tecnico istituito dal Ministero della Salute, era stato presentato in bozza lo scorso luglio e, a seguito di critiche e osservazioni da parte di Associazioni del settore e Regioni, è stato revisionato con integrazioni e modifiche su diversi punti.
Nato con l’obiettivo di superare le diversità territoriali nella gestione della Salute Mentale, di crearne una accessibile e ispirata al principio di “One Mental Health“, il nuovo documento ha ricevuto maggior approvazione, dimostrando la reale intenzione di trovare una visione condivisa sul modo in cui affrontare le problematiche in tema di salute mentale in Italia. Allo stesso tempo, non mancano critiche e dubbi sollevati da diverse associazioni.
Il CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) si dimostra soddisfatto per quanto riguarda le modifiche nell’ambito della Psicologia di Assistenza Primaria: questa non sarà più ambito dei Dipartimenti di Salute Mentale ma dei Distretti sanitari e le Case della Comunità, “nella collocazione più giusta e coerente con gli obiettivi, dichiarati dal Piano stesso“; questo anche se il nuovo testo evidenzia la necessità di uno stretto coordinamento tra l’Assistenza Primaria ed il livello dei Dipartimenti Integrati. Persistono delle criticità, secondo il Consiglio, per quanto riguarda i piani previsti per i Consultori.
Il segretario generale dell’AUPI (Associazione Unitaria Psicologi Italiani) Ivan Iacob concorda con il CNOP: passi avanti per il riconoscimento dello psicologo delle cure primarie ma sussistono interrogativi e contraddizioni per quanto riguarda i Consultori. Definisce la scrittura “approssimativa” e “problematica” sotto diversi aspetti, ad esempio, il Piano ha come obiettivo, per l’ambito di attività dei consultori, la certificazione medico-legale. Secondo il segretario “attribuire loro funzioni di medicina legale significherebbe snaturarne la missione e confondere il piano sanitario con quello giudiziario“.
Sulla stessa linea sono le dichiarazioni di Fortunata Pizzoferro, Presidente di AltraPsicologia e Vicepresidente Ente nazionale di previdenza ed assistenza per gli psicologi (Enpap), secondo la quale la funzione sociale dei consultori debba essere ripensata: non possono essere “il braccio tecnico delle valutazioni tecnico-legali” ma luoghi di prevenzione, valutazione e sostegno, in cui la Psicologia abbia diventi un fattore strutturante dei servizi di Salute Mentale.
Per ulteriori approfondimenti e informazioni:
Quotidiano Sanità
BRAINHEALT33
Consiglio Nazionale Ordine Psicologi
Il CNOP ti informa | 02/10/2025
Iacob (Aupi): “Ombre sulla revisione del Piano Attuativo: consultori a rischio”