Nel mese di settembre di quest’anno è stata aggiornata da parte dell’Istituto Superiore di Sanità la mappatura dei centri per i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione. Il conteggio si attesta su 225 strutture, di cui 54 associazioni e 171 centri di cura; questi ultimi divisi tra 137 che sono del Servizio Sanitario Nazionale e 34 del Privato accreditato convenzionato.
Sia le associazioni che i servizi sono differenziati sia per tipo di persone al loro interno che per il genere di possibilità curative offerte. I centri si dividono nelle varie parti d’Italia con 83 centri al Nord, 36 al centro e 52 al Sud.
Tra i 171 referenti dei servizi si trovano psichiatri, psicologi, medici di scienze dell’alimentazione e neuropsichiatri. Nei centri si prendono in carico persone di diverse fasce d’età, da meno dell’età scolare fino a più di 45 anni. Si può avere una prima visita sia pagando il ticket sanitario che con accesso gratuito.
Gli interventi sono gestiti in varie modalità, sia attraverso servizio ambulatoriale che via day-hospital, oltre che servizio semiresidenziale.
Gli esiti degli interventi sono gestiti prettamente per via informatizzata e sulla base di vari parametri, tra cui una buona ripresa psicologica e fisica, oltre che l’assenza di agiti compensativi.