La legge finanziaria (Legge di Stabilità 2015) approvata a fine Dicembre 2024 avrà sicuramente effetti sul funzionamento dei servizi e degli interventi per la Salute Mentale: a partire evidentemente dal valore complessivo del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale e dai conseguenti trasferimenti alle Regioni, ma anche da quanto destinato alle attività delle Amministrazioni Locali. Su questi due temi il dibattito tecnico e politico è stato ed è ancora acceso: la complessità della materia apre ad interpretazioni largamente divergenti sulle quali ci ripromettiamo di fare sintesi in un prossimo post.
Al momento cogliamo l’occasione per fare il punto su uno degli interventi che la Legge Finanziaria ha rifinanziato, quello conosciuto come Bonus Psicologo.
Introdotto nel 2021 a seguito dell’emergenza pandemica, all’interno di una serie di misure per il potenziamento dell’assistenza a tutela della salute mentale, il Bonus è stato rifinanziato fino al 2028, con valori che nelle diverse annualità oscillano tra gli 8 ed i 9 milioni di euro.
Oggi disponiamo di alcune prime valutazioni sui risultati di questo intervento. Sei Università e il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi hanno infatti realizzato nell’ambito del progetto PsyCARE una piattaforma che ne consente un monitoraggio continuo sulla base dell’adesione volontaria da parte di professionisti e pazienti.
Il CNOP ha presentato i primi risultati del monitoraggio nell’Aprile del 2024, su un campione di 2000 coppie professionista-paziente. Richiamiamo le principali evidenze:
– il 70% dei partecipanti non era in terapia prima di richiedere il bonus, principalmente per la mancanza di risorse finanziarie;
– i pazienti hanno mostrato un miglioramento psicologico, associato ad un aumento delle risorse personali e della qualità di vita relazionale;
– i benefici hanno avuto un impatto duraturo, persistendo a sei mesi dalla conclusione degli interventi. Più specificamente, l’intervento ha avuto effetto sulla riduzione dei sintomi: -45% per quelli di ansia a fine tra amento e -38% al follow-up; -24% a fine trattamento e -20% al follow-up per la depressione.
– il CNOP valuta anche i benefici economici dell’intervento: si registra infatti una riduzione significativa del numero di giornate lavorative perse, con un risparmio medio di circa 1200 euro al mese per paziente, portando ad un risparmio doppio rispetto all’investimento per ciascun paziente (600 euro). Nel settore lavorativo si può considerare quindi che il bonus abbia prodotto un risparmio di circa 26 milioni di euro al mese, equivalente a 322 milioni di euro all’anno.
Molto bene, diremmo: tranne per due aspetti correlati:
– innanzitutto, il provvedimento originario prevedeva non solo il Bonus Psicologo ma anche altri interventi di potenziamento dell’assistenza ospedaliera, territoriale e socio-sanitaria di cui nella legge finanziaria non abbiamo trovato traccia;
– inoltre, secondo quanto riportato dall’Università di Catania, i dati INPS dicono che solo il 14% delle domande di Bonus è stato accolto, lasciando quindi inevasa la grandissima parte delle richieste di aiuto.
Senza quindi discutere il merito dell’efficacia dell’intervento, possiamo comunque affermare che molto c’è ancora da fare per consentire di affrontare compiutamente le condizioni di difficoltà psicologica che condizionano la qualità della vita di molti, sia giovani che adulti.