Simona, Paola, Maria. Sembrano comuni nomi di donne e, invece, sono alcuni di quelli fittizi utilizzati nel libro per descrivere storie di donne abusanti ed abusate. La violenza nei rapporti, per come siamo abituati a concepirla, è relegata al solo fatto dell’uomo che fa violenza sulla donna, vista come più debole.
Ma non è sempre così.
Nel libro “Donne impreviste. Storie dietro le quinte” (2021, Rapsodia Edizioni), scritto dalle autrici Lucia Caponera (presidente di Differenza Lesbica), Angela Infante (curatrice) e Alessandra Rossi (counselor presso la Gay Help Line), si racconta di questo mondo di violenza così sottovalutato, quasi invisibile ma che c’è.
Il testo, dopo qualche pagina di introduzione sui temi fondanti del progetto che ha portato alla stesura del libro, si divide in vari capitoli: le storie vengono articolate, si descrive ciò che hanno vissuto, i sentimenti che hanno provato nel subire e nel relazionarsi in maniera sbagliata con l’altra.
Leggiamo un susseguirsi di vicende, alcune più pesanti di altre, che fanno riflettere e dire “allora non capita solo nei rapporti eterosessuali questo modus operandi di violenza, ma anche in quelli omosessuali”. C’è chi ha dovuto modificare le proprie abitudini nel vestire per compiacere la partner, chi è stata violentata sotto effetto di psicofarmaci messi dalla persona abusante in un bicchiere d’acqua, chi ha trasposto il suo bisogno di possessione sull’altra, fino a renderle la vita impossibile.
Sono storie che fanno sentire un peso sul petto e che lasciano, a tratti, senza fiato. Portano a chiederci “e se fosse capitato a me? Come avrei potuto reagire? A chi avrei potuto chiedere aiuto?”. Non sempre la denuncia è la via più semplice, che sia per paura o per situazioni personali. Alle volte si ha il terrore di chiedere persino aiuto, anche per il semplice timore di non essere credute.
Prima di ogni capitolo vi è un collage, come per dare un’immagine a ciò che viene raccontato: esemplificativo certo, ma non banale. Le autrici e la curatrice sono state molto in grado di trasmettere le storie di queste donne, sia nel bene che nel male, con le emozioni che si accompagnano a queste vicende.
Ci sono tanti modi per chiedere aiuto se una persona se la sente e percepisce di averne bisogno. Uno, appunto, è la chiamata al numero della Gay Help Line (800 713 713), avente anche una chat “Speakly.org” attiva negli stessi orari di quando è attivo il servizio della linea, dal lunedì al sabato nella fascia oraria 16-20. Questo servizio offre anche aiuti di tipo psicologico e giurisprudenziale, in caso di bisogno e se chi chiede aiuto suppone di averne necessità.