Stomaco e cervello. Uno stretto legame indissolubile di influenza reciproca

Stomaco e cervello. Uno stretto legame indissolubile di influenza reciproca

Sappiamo ampiamente, perché dimostrato da innumerevoli fonti scientifiche, quanto pancia e cervello siano profondamente connessi e si influenzino reciprocamente, per questo viene definito asse intestino-cervello perché il loro legame ha un impatto diretto sulle emozioni, sul comportamento e sulla salute mentale (Longo et al, 2003).

Per enfatizzare questo legame è stato coniato il termine psicobioma, ossia il linguaggio attraverso cui comunicano i due sistemi tra loro, comunicazione che avviene attraverso segnali biochimici ed elettrici tra microbioma e sistema nervoso centrale.

Si tratta di un meccanismo di azione in grado di influenzare il sistema immunitario e creare stati infiammatori, e non solo. L’ipotesi è che lo psicobioma sia in grado di avere effetti sul nostro benessere generale e sulla nostra salute mentale.

Uno studio danese pubblicato su Nature Menthal Health  rivela come l’attivazione troppo forte o troppo sincronizzata tra stomaco e cervello implicherebbe un deterioramento della salute mentale.

Perché lo stomaco è definito secondo cervello?

Nel 1998 il dottor Micheal D. Gershon della Columbia University elabora la teoria dei due cervelli, considerando lo stomaco un secondo cervello per via di più di cento milioni di neuroni presenti in grado di regolare ansia, stress e tensione.

Come secondo cervello lo stomaco, pur avendo un decimo dei neuroni del SNC (Sistema Nervoso Centrale), è in grado di funzionare in modo autonomo fissando i ricordi legati alle emozioni soprattutto di gioia e dolore.

L’importanza del benessere dell’intestino aiuta dunque a migliorare il benessere sia fisico che psicologico.

Interconnessione

La novità riguarda il focus diverso su cui si sono concentrati gli scienziati, ossia sull’attività ritmica dello stomaco che è coinvolto nel costante movimento di espansione e contrazione anche quando non è chiamato a svolgere attività digestiva. Questo vuol dire che lo stomaco è attraversato da continue onde bioelettriche ogni venti secondi. L’ipotesi alla base dello studio evidenzia come l’attività enterica e l’attività cerebrale siano troppo attive, perché sincronizzate, nei soggetti con stress.  I ricercatori hanno evidenziato una correlazione esistente tra i due cervelli ma non è possibile parlare di relazione causa-effetto. In atri termini è possibile constatare ed osservare come sia possibile, tramite il nervo vago, collegare l’espansione dello stomaco all’attività cerebrale e che soprattutto questa attività sia in grado di influenzare l’umore, la cognizione e la risposta allo stress.

Una sintonizzazione descritta come più debole tra stomaco e cervello risulterebbe dunque prerogativa di uno stato di salute mentale e di benessere generale migliore.

La ricerca scientifica continua a evidenziare come le scelte alimentari siano in grado di avere effetti diretti sulla salute mentale e sul benessere generale della persona, contribuendo attraverso una sana alimentazione e all’introduzione di determinati cibi a una ottimale funzionalità del microbioma intestinale (Simpson CA et al., 2022). Siamo a conoscenza di come i batteri intestinali siano in grado di produrre neurotrasmettitori come serotonina e dopamina e GABA che regolano il tono dell’umore, il comportamento e la reattività allo stress.

Uno studio italo-spagnolo del 2025  ha dimostrato come un batterio probiotico alimentare (Lactiplantibacillus plantarum) è in grado di modulare l’attività neuronale attraverso i segnali bioelettrici. Questo studio si inserisce all’interno del crescente interesse scientifico per l’asse intestino-cervello spostando il focus dell’attenzione all’interazione diretta tra batteri e cellule nervose. Questo rappresenta un cambio di paradigma nel modo di trattare i disturbi neuropsichiatrici come ansia e depressione, utilizzando strategie diabetiche mirate.

È importante ricordare come anche le emozioni siano in grado di influenzare l’attività gastrointestinale. Uno studio condotto alla Sapienza è stato in grado di dimostrare lo stretto rapporto tra stati d’animo percepiti e condizioni dello stomaco, con particolare riferimento al suo PH. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista internazionale eLife.

Non dimenticare quanto le emozioni siano in grado di dialogare e influenzare i nostri organi è fondamentale per ricordarci quanto lo stato di benessere generale sia il frutto di una complessa interazione mente-corpo.

Per questo ci auguriamo sempre di più che gli aspetti che competono diverse specializzazioni mediche possano dialogare e lavorare sinergicamente fra loro, per far sì che la ricerca prosegua per raggiunga nuovi orizzonti.