Il 25 e 26 giugno 2021 si è tenuta a Roma, dopo vent’anni dalla prima Conferenza Nazionale del 2001, la 2a Conferenza Nazionale “Per una salute Mentale di Comunità” promossa dal Ministero della Salute.
Si tratta di un lavoro derivante da un percorso di approfondimento lungo un anno del Tavolo Tecnico per la Salute Mentale, istituito presso il Ministero della Salute.
Rappresenta un’occasione per dare alla salute mentale la giusta attenzione, rilanciando un confronto che tenga conto dei seguenti obiettivi:
- Non c’è salute senza salute mentale come sostenuto dall’OMS;
- Garantire uniformemente sul territorio il diritto alla cura e l’inclusione sociale;
- Analizzare il funzionamento dei servizi per una qualità delle risposte ai bisogni di salute dei cittadini;
- Valorizzare le buone pratiche alla luce delle vulnerabilità emerse dalla pandemia.
Le tematiche affrontate nei gruppi di lavoro, hanno riguardato la qualificazione dei servizi e la salute mentale dei minori; le azioni preventive e la presa in carico nelle popolazioni migranti e nei contesti custodiali; il lavoro d’equipe, le professioni e la formazione; le buone e le cattive pratiche di presa in carico, l’inclusione sociale e il sostegno alla vita indipendente; il ruolo delle associazioni di utenti, familiari e del volontariato.
“In questo percorso, la pandemia”, afferma il Ministro Roberto Speranza, “ci costringe a rompere con il passato, a partire da una lettura profonda dei mutamenti in atto, con concretezza e determinazione, avendo come punto di riferimento solo il benessere delle persone, delle persone con disturbo mentale e delle loro famiglie, delle persone che operano nei servizi di salute mentale e, più in generale, di tutte le persone che vivono nel nostro Paese, perché la salute mentale è un obiettivo che riguarda tutti noi.”